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Il concertone di Arbore chiude l’edizione 2016 del Corpus Domini. In migliaia si scatenano e la piazza diventa improvvisamente troppo piccola

13256094_1595046854138920_6651541994740147086_nÈ una piazza che balla e si diverte quella che ieri sera domenica 29 maggio, in occasione del concertone che ha chiuso i festeggiamenti del Corpus Domini, ha accolto Renzo Arbore e la sua Orchestra Italiana. Piazza Pepe è gremita, non riesce a contenere tutta la folla accorsa per il cantante foggiano. Dall’alto è uno spettacolo che incanta. Il pubblico arriva fino a Corso Bucci e in molti sono quelli che si devono accontentare delle immagini proiettate sul maxi schermo.

Per oltre due ore la folla si scatena sulle melodie napoletane. Nel repertorio di Arobore ci sono “Come facette mammeta”, “O’ sordato ‘nnammurato” e “Luna rossa”. Alle spalle del palco, subito fuori il noto bar che ha accolto una clientela che ha voluto godersi lo spettacolo da una diversa prospettiva, sul finale partono divertenti trenini sulle note delle canzoni dello stesso cantante “Vengo dopo il tg” e “La vita è tutta un quiz”.

L’omaggio a Fred Bongusto di cui Arbore aveva parlato nel pomeriggio non si traduce, però, nell’esibizione di qualche canzone dell’artista campobassano al quale, sempre ieri sera sul palco di piazza Pepe, è stata consegnata una targa da parte dell’amministrazione Battista, ritirata dalla nipote di Bongusto.

Il concertone di Arbore ha chiuso i festeggiamenti di un Corpus Domini da ricordare. Una festività in cui la città ha risposto con entusiasmo alle iniziative messe in campo e in cui un lavoro sinergico ha fatto sì che tutto andasse per il meglio.

Fede, tradizione, cultura, promozione dei territori sono state le parole chiave di questa edizione di successo della festa più amata dai campobassani.

Redazione

CBlive

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