Cronaca

34enne morto nel carcere di Campobasso, quattro nomi iscritti nel registro degli indagati

L'ingresso della casa circondariale di Campobasso
L’ingresso della casa circondariale di Campobasso

È stato il medico legale Vincenzo Vecchione ad eseguire l’autopsia sul corpo del 34enne campobassano morto lo scorso 19 marzo nel carcere di via Cavour, a causa di un infarto. Alessandro Ianno tra pochi mesi sarebbe stato libero e invece da quale penitenziario non è più uscito. Ora sarà la scienza ad accertare se quello del giovane 34enne del capoluogo sia stata una fatalità, se si sia trattato di un tragico destino, oppure ci sono responsabilità precise. Per chiarire la vicenda, il pm Rossana Venditti ha aperto un’inchiesta e sono quattro i nomi degli operatori sanitari che lavorano all’interno del penitenziario, iscritti nel registro degli indagati, con l’accusa di omissione di soccorso.

Resta, infatti, da capire se l’uomo sia morto a causa di un infarto fulminante, oppure per un infarto pregresso i cui sintomi sarebbero stati sottovalutati.

Secondo la ricostruzione fatta dai legali della famiglia della vittima, Tolesino e Veneziano, il giovane avrebbe accusato malori la mattina stessa del giorno del decesso, tanto che il medico gli avrebbe prescritto il Malox. Un aneddoto reso noto dai compagni di cella di Alessandro.

Il 34enne, inoltre, in passato avrebbe già avuto problemi cardiaci che forse nella struttura di via Cavour potrebbero essere stati sottovalutati. Intanto, mentre gli avvocati della famiglia stanno ricostruendo la storia clinica di Alessandro tra 60 giorni sarà l’autopsia a chiarire meglio le dinamiche di una vicenda che ha sconvolto la città.

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