Cronaca

A dieci anni dal massacro di Ferrazzano il mostro del Circeo, Angelo Izzo, si scopre scrittore. In un libro la sua biografia

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Angelo Izzo

Si trova in isolamento nel carcere di Velletri e sta scrivendo un libro sulla sua vita. Angelo Izzo il ‘mostro del Circeo’ che esattamente 10 anni fa uccise due donne in una villetta di Ferrazzano sta mettendo nero su bianco la storia di una vita troppo spesso macchiata dal sangue.

Una notizia quella di “un mostro che si scopre scrittore” che arriva proprio nel giorno dell’anniversario della morte di Maria Carmela e Valentina Maiorano, le due donne che Izzo uccise nel 2005 e seppellì nel giardino di un’abitazione alle porte di Campobasso, durante un permesso premio mentre stava scontando la sua pena nel carcere di via Cavour.

IL DELITTO DI FERRAZZANO:

Era il 28 aprile di 10 anni fa quando il mostro del Circeo in semilibertà in Molise, con l’aiuto e la complicità di Luca Palaia, un giovane calabrese, attirò con un pretesto le due donne in una villetta di campagna, per rimettere in pratica l’orrore di cui si era già reso protagonista negli anni settanta al Circeo. A scoprire i delitti furono gli agenti della Polizia di Campobasso che fermarono Palaia insieme a un giovane del capoluogo, Guido Palladino, di ritorno da un viaggio in Puglia, dove i due proprio per conto di Izzo erano andati a fare rifornimento di armi. Fu da lì che gli inquirenti riuscirono a risalire agli omicidi compiuti nei pressi di Campobasso, poi confessati dallo stesso Palaia e Palladino, .

Le due donne rispettivamente moglie e figlia di Giovanni Maiorano, ex affiliato e poi pentito della ‘Sacra corona unita’ si trovavano sotto protezione a Ferrazzano. A mettere in contatto le stesse con il mostro del Circeo era stato proprio Maiorano che aveva conosciuto Izzo in carcere.

Un omicidio che fece divenire famoso il piccolo paesino in tutta Italia, mentre nel Bel Paese si aprì un dibattito acceso sui cosiddetti permessi premio, dei quali Izzo aveva potuto usufruire mentre stava scontando la sua pena in carcere e, attraverso i quali, aveva potuto compiere altri efferati delitti.

Per gli omicidi di Ferrazzano Izzo, fu condannato nuovamente all’ergastolo (stessa pena per il delitto del Circeo), con sentenza confermata nei due successivi gradi di giudizio. Palaia fu condannato a 24 anni per concorso in omicidio, occultamento e tentativo di distruzione dei cadaveri. Pena questa aumentata a 30 anni in appello e confermata in Cassazione. Palladino patteggiò, invece, tre anni e due mesi di reclusione per concorso in occultamento di cadavere.

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