Anche la medicina veterinaria è stata coinvolta nello studio del coronavirus e nella eventuale sperimentazione di un vaccino, in particolare le facoltà di medicina veterinaria e gli Istituti zooprofilattici.
Proprio questi ultimi sono stati interessati anche dall’esecuzione dei tamponi. Così come avvenuto anche in Molise.
“Sappiamo che ad oggi non vi è un coinvolgimento attivo degli animali nella trasmissione del virus tuttavia, – ha dichiarato il medico veterinario di Campobasso, Pasquale Pizzuto – secondo le linee guida pubblicate dal Ministero della Salute, in un documento redatto dalla Direzione Generale della Sanità Animale, i medici veterinari sono tenuti ad effettuare un monitoraggio degli animali, in particolare nelle famiglie in cui è presente un soggetto positivo al covid-19.
“Inoltre – ha continuato Pizzuto – queste linee guida hanno fornito delle informazioni per la gestione del cane all’interno della famiglia in cui vi è la presenza di un soggetto contagiato.”
l’Istituto Superiore di Sanità dichiara che, sebbene il contagio sia considerata un’evenienza rara, richiede l’applicazione di precauzioni finalizzate a minimizzare tale rischio, a tutela degli animali e di coloro che se ne prendono cura.
“Il Ministero – ha concluso il dottor Pizzuto – a scopo conoscitivo, ritiene necessaria una sorveglianza attenta degli animali da compagnia, e per questo ha diffuso delle linee da seguire per monitorare e raccogliere informazioni reali in merito, indispensabili per la sanità pubblica ed evitare la diffusione di notizie allarmistiche”.
pierp.gab