Adoc Molise in difesa dei cittadini contro le telefonate ‘mute’ dei call center

Numerose le telefonate che ogni giorno arrivano dai vari call center, spesso insistenti e quasi da ‘molestatori’. Ancor più fastidiose quelle chiamate che si ricevono dove, una volta aver rispost,o non si viene messi in contatto con l’interlocutore. Sono le cosiddette telefonate ‘mute’, ovvero tattiche commerciali. Adoc Molise ha raccolto il malessere di moltissimi utenti che hanno denunciato di ricevere tra le 10-15 telefonate mute al giorno da parte dei call center, una vera ossessione che rasenta la forma di stalking. A questo grave disturbo, l’associazione dei consumatori del Molise risponde cosi: “Da oggi i call center dovranno rispettare le regole fissate dal Garante privacy per combattere il fenomeno delle cosiddette “telefonate mute”, una forma di grave disturbo degli utenti. E’ scaduto, infatti, il termine di sei mesi concesso alle società di telemarketing per adottare tutti gli accorgimenti tecnici e organizzativi prescritti con un provvedimento generale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 4 aprile scorso. Da oggi i parametri delle impostazioni di tali sistemi non saranno più decisi arbitrariamente dai call center, ma dovranno attenersi alle prescrizioni del Garante. Queste, in sintesi, le principali: 1)  call center devono tenere precisa traccia delle “chiamate mute”, che devono comunque essere interrotte trascorsi 3 secondi dalla risposta dell’utente; 2) non possono verificarsi più di 3 telefonate “mute” ogni 100 andate “a buon fine”. Tale rapporto deve essere rispettato nell’ambito di ogni singola campagna di telemarketing; 3) l’utente non può più essere messo in attesa silenziosa, ma il sistema deve generare una sorta di rumore ambientale, il cosiddetto “comfort noise” (ad es. con voci di sottofondo, squilli di telefono, brusio), per dare la sensazione che la chiamata provenga da un call center e non da un eventuale molestatore; 4) l’utente disturbato da una chiamata muta non può essere ricontattato per 5 giorni e, al contatto successivo, deve essere garantita la presenza di un operatore; 5) i call center sono tenuti a conservare per almeno due anni i report statistici delle telefonate “mute” effettuate per ciascuna campagna, così da consentire eventuali controlli“. Insomma da oggi per tutti gli operatori che non rispetteranno queste regole saranno previste delle sanzioni salate.

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