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Dentro e fuori le mura del carcere, opportunità per diventare volontario. Al via il corso di formazione per il progetto Sicomoro

Formare operatori che a titolo volontario vogliono impegnarsi nel grande laboratorio della Giustizia riparativa dentro e fuori le mura di un carcere. È questo l’obiettivo del corso di formazione ‘Progetto Sicomoro’ in programma dal 20 al 23 settembre 2018 alla Casa di formazione diocesana  “San Giovanni XXIII”  di Larino.

L’iniziativa è promossa dall’associazione Ilmuroinvisibile onlus (Opera Segno della Diocesi di Termoli-Larino) in collaborazione con Prison Fellowship Italia onlus.

In un Paese dove spesso il concetto di giustizia viene sempre più associato all’applicazione di sanzioni – spiegano gli organizzatori – ci sono realtà italiane che cercano di andare oltre. È il caso del Progetto Sicomoro, l’iniziativa promossa dalla Prison Fellowship Italia Onlus, che dal 2009 intende sopportare migliaia di detenuti di alcune carceri italiane per favorirne il reinserimento sociale. Da tempo si discute sulla Giustizia Riparativa, cioè riferirsi a un paradigma giuridico che sceglie di affrontare le controversie coinvolgendo maggiormente la vittima, il reo e la comunità civile, con l’obiettivo principale di avvicinare questi soggetti, ripristinando il dialogo interrotto dall’avvenuto fatto illecito. Emerge così una diversa modalità di approccio al reato, non più inteso come oltraggio ai danni dello Stato, ma come condotta offensiva, come violazione commessa da una persona ai danni di un’altra. La conseguenza è ovvia: il cuore della giustizia cessa di essere “chi merita di essere punito e con quali sanzioni”, per diventare “cosa può essere fatto per riparare il danno”, entrando così nel merito del problema antropologico e sociale del conflitto”.

L’associazione Ilmuroinvisibile onlus rispondendo al comando di Gesù Cristo: “Visitate i carcerati”, svolge le sue attività al carcere di Larino in collaborazione con il direttore, Rosa La Ginestra, e sul territorio nazionale in favore di quanti sono reclusi o vivono situazioni di svantaggio sociale. I soci svolgono molteplici attività: accompagnamento spirituale, umano sia dei reclusi che dei familiari, reinserimento sociale, prevenzione al mondo della criminalità organizzata, recupero di giovani emarginati, laboratori teatrali, musicali, artistici, sartoria, intaglio, falegnameria.

Rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, per-ché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché agivo per ignoranza, lontano dalla fede” (I Ti 1. 12- 13).

Tutte le informazioni per partecipare al corso, a numero chiuso (40 posti) sono disponibili sul sito della Diocesi e sulla pagina Facebook. Domenica 23 settembre 2018 è previsto anche un pranzo aperto a tutti all’interno della casa circondariale di contrada Monte Arcano nel corso dell’iniziativa “PassArte”  con l’inaugurazione dei murales realizzati dai detenuti.

Numero di riferimento: don Marco Colonna (3494519141).

Redazione

CBlive

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