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Emergenza sanità e nomina commissario ad acta: la Calenda scrive a Salvini

“Stiamo subendo, con le mani legate, gli effetti dei provvedimenti, messi in campo dal precedente governo e nella fattispecie dall’ex governatore Frattura, in quello che è il comparto più importante e delicato della regione, ovvero la sanità”. Esordisce così la consigliera regionale della Lega, Filomena Calenda, che accende i riflettori sulla sospensione delle attività analitiche del laboratorio di Venafro, dallo scorso 11 settembre in attesa di una nuova riorganizzazione. Sull’emergenza sanità la Calenda fa sapere di avere inviato una nota anche Salvini, “sottoponendo alla sua attenzione le difficoltà dei molisani che subiscono forzatamente attese produttive di ulteriori disagi sanitari”.
Una riorganizzazione della rete sanitaria che – commenta l’esponente di Palazzo D’Aimmo – stiamo tutti aspettando, proprio perché siamo in un pantano da cui è difficile uscirne. Ma non solo, la spada di Damocle che pende sulla testa dei molisani è anche il lento e progressivo depauperamento della provincia di Isernia. Lo smantellamento dei reparti ospedalieri, lo svuotamento dei pronto soccorso,  le figure degli infermieri costretti a  lavorare sotto organico, sono la testimonianza di quanto urge una figura che possa ripristinare gli assetti territoriali”. 
“In questo gioca – dice la Calenda – un ruolo chiave la figura del commissario ad acta, unico che avrebbe la titolarità a sedersi ai tavoli nazionali per concertare le decisioni e battere i pugni a difesa del nostro territorio. Una figura di vitale importanza soprattutto oggi alla luce delle azioni prodotte nella scorsa legislatura. Il presidente Toma è la figura più adatta, per la sua conoscenza territoriale, per le sue competenze professionali e per la  lungimiranza economica e politica, necessaria per operare scelte oculate. Non è una dichiarazione di parte, ma la mia è una valutazione oggettiva analizzando nomi, fatti e situazioni.  Il Molise, i molisani non possono più attendere, c’è necessità di avere una figura cardine che faccia da ponte tra la regione e il governo centrale. Solo un commissario ad acta, perché siamo ancora in pieno piano di rientro avrebbe la titolarità per riorganizzare la filiera della salute, per restituire ai cittadini molisani il maltolto. Perché attendere ancora, perché i cittadini devono pagare lo scotto di beghe, di faziosità, di  personalismi e protagonismi politici”.

Redazione

CBlive

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