Rocchetta al Volturno, un convegno sulle potenzialità della ricerca storica

convegno rocchetta a volturnoInteressante ed apprezzato convegno al Museo Internazionale delle Guerre Mondiali di Rocchetta al Volturno.

Oggetto dei lavori, uno zoom a tutto campo sulle potenzialità della ricerca storica. Gli interventi introduttivi sono stati curati dal professor Pardini, docente Unimol, e dell’avvocato Vigliotti, Presidente Associazione Storico Culturale 1943/44.

I temi successivamente affrontati da Antonio Lanza e Giuseppe De Dona, Ispettori della Guardia di Finanza, sono riconducibili a 4 macroaree di analisi e riflessione: la prima, è relativa ai fascicoli del Fondo Prefettura custoditi presso l’Archivio di Stato, che costituiscono un tesoro polivalente, in grado di fornire uno spaccato su più argomentazioni relative ad un’epoca, dalla politica alle tensioni sociali, fino ad aspetti squisitamente economici.

La seconda, è incentrata sulla possibilità, offerta dalla ricerca storica, di ritrovare proprio in quei fascicoli, notizie relative ad eventi di portata nazionale ed internazionale, toccando con mano l’impatto nel territorio di riferimento.

La terza area di analisi, è invece incentrata sulla possibilità inversa: cercare spunti, tracce e notizie, relative a persone che in questo territorio sono nate e vissute, e che a un certo punto della loro vita si sono ritrovate catapultate in contesti di rilevanza nazionale o internazionale. La quarta ed ultima macroarea, è trasversale a tutte le altre ed offre al ricercatore la possibilità di cogliere e fornire una cornice emotiva al periodo storico oggetto di studio. A tal proposito, i relatori hanno fornito un quadro di analisi sul periodo 1940-1955 circa, incentrando l’attenzione su un unico aspetto: il sentimento nazionale, la capacità di esprimerlo, in tutte le situazioni, anche più estreme, sia in pace che in guerra.

Sono stati riportati numerosi esempi documentati per ciascuna delle macroaree di analisi, basti pensare (macroarea 2) al caso di un paracadute improvvisamente venuto giù dal cielo a Palata nel 1953, recante volantini scritti in lingua russa: si trattava di un movimento dell’Est che intendeva rovesciare il regime comunista del tempo e chiedeva aiuto all’Occidente. Oppure (macroarea 3) la vicenda del Maresciallo Guardia di Finanza Ciarlante Nicola, originario di San Martino in Pensilis, trucidato dai titini a Trieste nei primi giorni del maggio 1945, insieme ad altri 96 commilitoni. Filmati e carteggi inediti sono stati illustrati e proiettati in sala e tra questi un raro documento concernente la consegna ai russi della nave da guerra italiana Giulio Cesare nel febbraio 1949, in forza delle clausole del Trattato di Pace.

 

Redazione

CBlive

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