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Sulla questione sanità in Molise, l’opinione di Michele Iorio: “Un Vaffaday a sostegno dei nostri ospedali contro i burocrati romani”

Cambiano i Governi ma la Sanità non migliora, secondo l’ex Governatore di centrodestra che si pronuncia in merito al tema delicato degli ospedali molisani, evidenziando come è a Roma, con il Governo nazionale, che bisognerebbe far capire con tutta la determinazione necessaria che i 136 Comuni molisani hanno diritto ad una sanità degna del terzo millennio.

Il famigerato tavolo tecnico, con il quale io personalmente non sono mai andato d’accordo, in una logica di  becero burocratismo ha sempre preteso la chiusura di tutto e subito, soprattutto su carta, senza  preoccuparsi delle ricadute negative sulla popolazione ed imponendo per giunta non solo l’aumento delle  tasse di dubbia legittimità costituzionale ma anche il blocco del turn over degno della Repubblica delle  banane. E’ a Roma che occorre far capire con tutta la determinazione necessaria che i 136 Comuni molisani  hanno diritto ad una sanità degna del terzo millennio. Ottanta milioni di euro l’anno per la mobilità passiva  sono il segno di una malattia grave, soprattutto quando lo squilibrio denunciato pari a 4/5 milioni su 570  circa del Fondo Nazionale fanno dire al Tavolo Tecnico che occorre ancora bloccare il turn over ed  aumentare le tasse ai molisani. Per avere una sanità degna di tale nome è necessario un programma serio e  di lunga durata perché qualunque azienda che si rispetti, pubblica o privata che sia, ha bisogno di  programmare nel tempo, ha bisogno di grandi investimenti anche per razionalizzare il proprio sistemacosì parla Michele Iorio.

Il problema della sanità molisana non sono i commissari anzi, quelli attuali sono persone capaci e perbene  inviati in Molise ad eseguire gli ordini provenienti da Roma su suggerimento del tavolo tecnico” continua la sua riflessione Michele Iorio: “Per questo motivo non posso condividere le operazioni di distrazioni di massa che accusano i commissari di  assumere decisioni sbagliate. Loro eseguono decisioni sbagliate.

Per questo motivo chiedo a Toma di aprire una discussione franca in Consiglio regionale anche a supporto  dell’azione che i sindaci del Basso Molise vogliono intraprendere coinvolgendo il presidente della Repubblica Mattarella. Un’azione, quella dei primi cittadini interessati dalla chiusura del reparto nascite del San  Timoteo, che dovrebbe essere sostenuta attivamente dai sindaci di tutti i 136 Comuni molisani a difesa della sanità regionale.

A noi rappresentanti regionali spetta il compito di approfondire l’argomento nella opportuna sede  istituzionale anche utilizzando la residua legittimazione costituzionale che ancora ci appartiene. Richiesta  questa che sto portando avanti da sette lunghi anni ma che è sempre rimasta inascoltata dal presidente di  turno”.

L’ex Governatore conclude la sua nota con una proposta ‘provocatoria’: “Intanto dico che è ora di dire basta e, se si organizzasse un VAFFA collettivo contro questi burocrati, starei in prima linea al fianco e in difesa della sanità regionale. L’ho fatto da solo quando ero commissario, lo farei ancor di più oggi che i cittadini stanno capendo come stanno veramente le cose”.

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