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Pascale espulso dalla Lega risponde a Marone: “Il primo a trattare personalmente è il Commissario Marone, che colleziona per lui incarichi ben retribuiti. Ai militanti nemmeno le briciole”

A seguito della nomina di Alessandro Pascale a vice-presidente della Provincia di Campobasso, il Commissario regionale della Lega, Michele Marone, espelle dal partito del Carroccio l’ormai ex Coordinatore Provinciale di Campobasso del partito che fa capo a Matteo Salvini.
Una decisione inaspettata da parte del partito che fa riferimento al vice-premier, che alle Regionali del 2023, in Molise, ha ottenuto un risultato non proprio soddisfacente, penultimo partito del centrodestra, davanti soltanto all’UdC che non prese il quorum, nonostante le cinque visite di Ministro Salvini e di diversi Ministri della Lega sul territorio regionale.
Immediata la replica di Alessandro Pascale, che in una lettera scrive: “Apprendo con stupore l’espulsione dalla Lega e la reazione, rabbiosa e fuoriluogo, del commissario regionale Michele Marone.
Andiamo con ordine.
Il centrodestra, alle ultime consultazioni elettorali, ha votato Orazio Civetta, ma tutti sappiamo come è andata. Frutto delle scelte dall’alto, senza sentire la base e chi lavora sul territorio, a stretto contatto con amministratori locali e cittadini. Segno questo che occorre cambiare metodo e far tornare le scelte in mano a chi vive i territori. Tutti si sono focalizzati sui voti col peso ponderato maggiore, ma non dimentichiamo che, a livello numerico, nei piccoli Comuni, Puchetti ha ottenuto 6.000 voti circa in più rispetto a Civetta. Questo dato numerico, che nessuno ha sottolineato, sta a significare che sindaci e amministratori comunali di quei centri vogliono essere ascoltati.
Il Presidente Giuseppe Puchetti, dopo essersi insediato, ha riunito i consiglieri provinciali e parlato con i Dirigenti e Funzionari della Provincia, al fine di mettersi, immediatamente, al lavoro.
Il Presidente, così, mi ha chiesto di voler essere il suo vice, garantendo rappresentanza alla città di Campobasso, in quanto città capoluogo di regione e per numero di abitanti. Rappresentanza che, da tempo, chiedevo insieme ai consiglieri comunali di Palazzo San Giorgio.
La città di Campobasso merita maggior rispetto, considerando che, ultimamente, è scomparsa dai radar politici, nonostante la presenza in città di politici e amministratori esperti e di lungo corso.
La mia nomina alla vice-presidenza della Provincia di Campobasso, tra le altre cose, è a titolo gratuito. A differenza di chi, come il commissario regionale della Lega, Michele Marone, che senza candidarsi, quindi senza portare nemmeno un voto al centrodestra lo scorso giugno, è stato nominato assessore regionale, trattando direttamente con Matteo Salvini la propria nomina, scavalcando e tradendo sia il consigliere eletto sia gli altri candidati della Lega alle ultime consultazioni regionali. Mi chiedo. Marone ha chiesto a tutti i candidati alle Elezioni Regionali (molti dei quali con un ottimo risultato) e ai dirigenti locali della Lega cosa pensavano della sua nomina? Tra l’altro, Marone non è nuovo a trattare incarichi personali e personalmente: durante il Governo Toma si è fatto nominare assessore esterno (anche in quel caso senza confrontarsi coi dirigenti locali della Lega), poi ha avuto l’incarico, ottimamente retribuito, come consulente giuridico del Ministro Salvini, in più nel luglio 2022 è stato nominato dal Cosib presidente del CdA della partecipata Netenergy Service Srl, anche in questo caso incarico retribuito.
Da che pulpito viene la predica che io avrei concordato personalmente la vice-presidenza della Provincia, tra l’altro a titolo gratuito?
La verità è che Marone, grazie al commissariamento regionale della Lega, ha fatto assopigliatutto, garantendo a qualche iscritto al partito un contratto nella segreteria dell’assessorato, dove tra l’altro i contratti sono ancora bloccati in attesa dell’approvazione del bilancio regionale.
Michele Marone, inoltre, nell’opera di cambiamento in Giunta Regionale è stato anche l’unico tra gli assessori di Toma ad essersi garantito il suo posto, a dispetto degli altri ex suoi colleghi che oggi, in forza di riconferma con migliaia di voti, svolgono il semplice ruolo di consigliere regionale. Perché, ricordiamolo, Marone è stato anche nella Giunta Toma.
Mi chiedo, il Commissario della Lega, anche in questo ruolo nominato e non eletto da nessuno, può espellere un Segretario Provinciale eletto dai militanti?
Lo sa Marone che in Provincia sono stato eletto dagli amministratori dei Comuni molisani?
Lo sa Marone che, dal 2004, sono stato sempre eletto al Comune di Campobasso?
Comunque, nel ringraziare ancora una volta il Presidente Puchetti, ora voglio semplicemente continuare a dare il mio supporto alla Provincia di Campobasso e al Presidente che si è dimostrato persona aperta al dialogo e che ha subito compreso come in Provincia, con l’attuale sistema elettorale, la politica c’entra ben poco, ma i consiglieri svolgono un ruolo, gratuito, di supporto al territorio, il tramite e portavoce tra le esigenze dei Comuni e le strutture della Provincia, dove devo dire c’è grande competenza e professionalità.
Ringrazio, in chisura, gli elettori della Lega e i suoi militanti, con i quali in questi cinque anni abbiamo condiviso passione politica, progetti e attività per il nostro territorio”.

Redazione

CBlive

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