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La Regione Molise assegna 22 incarichi per la cooperazione europea. Ma il bando richiede diversi anni di esperienza. Co.co.co rinnovati ai fortunati e storici collaboratori?

Una procedura pubblica selettiva al fine di conferire complessivi 22 incarichi di collaborazione coordinata e continuativa per 36 mesi, finalizzati al supporto tecnico e specialistico relativo alle attività connesse ai Programmi ed ai progetti della Cooperazione Territoriale Europea, della Cooperazione allo sviluppo e a gestione diretta della Commissione europea relativi all’attuale e al prossimo periodo (2021-2027) di programmazione europea.

Un’occasione ghiotta per i giovani molisani? Nemmeno per sogno. Perché, come si evince dalle Linee Guida approvate dalla Giunta regionale del Molise, con la delibera 318 del 9 agosto 2019, i 22 fortunati dovranno possedere un’accertata esperienza nel settore. LE LINEE GUIDA

Per i 10 posti del Project Manager, 30mila euro annui omnicomprensivi, oltre al diploma di laurea e alla padronanza della lingua inglese, tra i requisiti fondamentali la Giunta regionale chiede “un’esperienza lavorativa di almeno 60 mesi (accertati e dimostrabili con relativi contratti di collaborazione e/o consulenza in materia con l’attestazione in sede di candidatura, per ogni periodo, del giorno, mese ed anno di inizio nonché di fine attività) negli ultimi 8 anni, dalla data di pubblicazione del relativo Avviso sull’Albo pretorio della Regione Molise, sui Programmi e progetti della Cooperazione Territoriale ed Europea e della Cooperazione allo sviluppo oggetto delle presenti Linee guida”.

Per i 6 posti del Financial Manager, 25mila euro omnicomprensivi, oltre al diploma di laurea e alla padronanza della lingua inglese, si richiede “esperienza lavorativa di almeno 36 mesi (accertati e dimostrabili con relativi contratti di collaborazione e/o consulenza in materia con l’attestazione in sede di candidatura, per ogni periodo, del giorno, mese ed anno di inizio nonché di fine attività) negli ultimi 6 anni, dalla data di pubblicazione del relativo Avviso sull’Albo pretorio della Regione Molise, sui Programmi e progetti della Cooperazione Territoriale ed Europea e della Cooperazione allo sviluppo oggetto delle presenti Linee guida”.

Per i 6 posti del Project Assistant, 18mila euro omnicomprensivi, oltre al diploma di laurea e alla padronanza della lingua inglese, tra i requisiti fondamentali “esperienza lavorativa di almeno 24 mesi (accertati e dimostrabili con relativi contratti di collaborazione e/o consulenza in materia con l’attestazione in sede di candidatura, per ogni periodo, del giorno, mese ed anno di inizio nonché di fine attività) negli ultimi 5 anni, dalla data di pubblicazione del relativo Avviso sull’Albo pretorio della Regione Molise, sui Programmi e progetti della Cooperazione Territoriale ed Europea e della Cooperazione allo sviluppo oggetto delle presenti Linee guida”.

Le Linee Guida, se così solerti per l’esperienza pregressa, lasciano incerto il requisito della “padronanza della lingua inglese”, non specificando nulla a riguardo relativamente ai metodi con cui si accerta tale requisito, ovvero le certificazioni (A1, A2, B1, B2, C1 e C2) rilasciate dagli istituti competenti.

Da quanto si può desumere dalle Linee Guida approvate dall’esecutivo guidato dal governatore Donato Toma, l’esperienza lavorativa non apre il bando ai tanti giovani molisani disoccupati. Ma i cinque, tre e due anni di esperienza per i tre profili potrebbe far desumere che l’avviso pubblico possa essere indirizzato per coloro che già collaborano da anni per la Regione Molise. 

Una ruota che rischia di girare sempre per le stesse persone, alle quali, come già successo per il caso Consedin, viene puntualmente rinnovato il proprio contratto con l’ente regionale, sia se al governo ci sia stato il centrosinistra che il centrodestra per un territorio che continua a spaccare i giovani: tra i fortunati che hanno l’occasione di lavorare nella propria regione e chi, invece, senza ‘santi in paradiso’ è costretto a fare le valigie ed emigrare, come ha fatto la generazione del Secondo Dopoguerra per un sistema di lavoro e welfare (competenze in mano all’assessore dimissionario Luigi Mazzuto, per il quale si attendono ancora le decisioni di Toma, ndr) ben lontano dal minimo che consenta di dare dignità ai molisani.

Redazione

CBlive

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