Politica

Trasporto pubblico locale, il Governo 5 Stelle-PD impugna la legge regionale votata dagli stessi ‘colori’ politici. La norma fu approvata con un blitz insieme a Iorio, Romagnuolo e Calenda

L’approvazione della legge sul trasporto pubblico locale da parte dell’aula di Palazzo D’Aimmo mandò in frantumi la maggioranza di centrodestra. Era domenica 22 febbraio 2019. E con un blitz dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, del Partito Democratico, supportati dagli esponenti del centrodestra Michele Iorio, Aida Romagnuolo e Filomena Calenda fu bocciata l’idea messa in campo dall’assessore regionale ai Trasporti, Vincenzo Niro, con l’ipotesi del doppio gestore, per essere approvata la normativa delle opposizioni e dei ‘malpancisti’ di centrodestra con la permanenza del lotto unico.

Per il trasporto pubblico locale, però, ora è tutto da rifare. Il Consiglio dei Ministri, infatti, ha deciso di impugnare la Legge regionale numero 22 del 30 dicembre 2019, che modificava la Legge regionale numero 19 del 24 marzo 2000 in materia di trasporto pubblico locale, perché la legge approvata dal Consiglio regionale del Molise, nella parte in cui disciplina il trasporto pubblico su gomma, viola l’articolo 117, primo comma, della Costituzione, e il secondo comma, lettera e). In sostanza la normativa in questione viola la norma che impone i vincoli derivanti dall’ordinamento europeo e quella che tutela la concorrenza.

Quello che balza agli occhi è il dato politico. Il Governo Cinque Stelle-PD che impugna una legge approvata grazie all’accordo che pentastellati e piddini riuscirono a trovare insieme a tre esponenti del centrodestra.

 

Redazione

CBlive

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