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Missioni istituzionali e rimborsi: 430 euro per Toma, Cavaliere e Mazzuto. Per il governatore anche 14 euro spesi per la trasferta a Washington

434,20 euro. A tanto ammonta il complessivo dei rimborsi spesa richiesto e ottenuto da alcuni componenti della Giunta regionale per quelle anticipazioni sostenute durante le cosiddette missioni istituzionali. Ovvero viaggi rigorosamente connessi all’esercizio di mandato e alle funzioni istituzionali.

Per i rimborsi, in pole c’è il governatore Toma che dalla Regione Molise si fa restituire 180euro. Si tratta di spese sostenute durante i mesi di luglio, settembre e ottobre.

Al secondo posto figura, invece, l’assessore Nicola Cavaliere che ottiene un rimborso di 89 euro per i viaggi sostenuti nei medesimi mesi estivi.

A seguire il nome dell’assessore al Lavoro, Luigi Mazzuto che, sempre dalla Regione, ottiene un rimborso di 165 euro per le missioni istituzionali che si sono svolte tra giugno, luglio, ottobre e novembre.

Nella determina dirigenziale numero 7144 di oggi, 17 dicembre 2019, è possibile inoltre conoscere tutte le spese dettagliate per le quali gli esponenti dell’esecutivo hanno chiesto i rimborsi.

Il rimborso del governatore è suddiviso, infatti, in una serie di scontrini che sono relativi a spese sostenute in diverse occasioni.

Ci sono 24 euro sborsati durante la trasferta tra il 2 e il 3 luglio. In quell’occasione il presidente della Regione si trovava nella capitale per una serie di impegni istituzionali, tra cui l’incontro con il sotto segretario Giorgetti che incontrò per parlare di sanità, alla luce della chiusura del Punto nascita di Termoli.

Il secondo rimborso riguarda, invece, la trasferta a Viterbo il 21 e 22 settembre. Giorni in in cui, proprio nella ‘città dei Papi’ si tenne la convention di Forza Italia. 100 euro e 30 centesimi il rimborso richiesto dal numero uno del Molise in quell’occasione.

41,90 euro, invece, l’anticipo fatto dal presidente Toma durante una due giorni a Milano: il 12 e il 13 ottobre. In quei giorni a Milano, Toma partecipò alla convention di Forza Italia da dove il governatore ribadì la sua totale fedeltà a Silvio Berlusconi.

14 euro, invece, è la somma spesa da Toma durante la discussa trasferta fatta a Washington. Come si ricorderà in America il Molise prese parte all’iniziativa promossa dal Niaf, stanziando ben 133mila euro.

A comporre la cifra totale rimborsata all’assessore Cavaliere ci sono, invece, gli scontrini da:

  • 27 euro – anticipati nella missione a Milano del 5 e 6 luglio;
  • 45,00 euro – anticipati il 31 luglio a Roma;
  • 11,50 euro – anticipati tra il 24 e 26 ottobre a Roma;
  • 5,50 euro – anticipati tra l’11 e il 13 ottobre nella missione istituzionale tra Napoli-Milano e Bologna.

Numerosi scontrini dalle cifre contenute anche per l’assessore Lugi Mazzuto che ha chiesto il rimborso di

  • 6,50 euro anticipati il 12 giugno;
  • 35,50 spesi il 25 giugno;
  • 10,00 euro anticipati il 2 luglio;
  • 7,00 euro spesi il giorno successivo sempre a Roma;
  • 25,00 euro pagati a Roma il 17 luglio;
  • 7,00 anticipati sempre il giorno seguente;
  • 16 euro spesi il 31 luglio;
  • 14 euro anticipati il 9 ottobre;
  • 14,00 euro pagati dieci giorni più tardi;
  • 10,00 euro relativi a un anticipo del 21 novembre;
  • 20 euro spese il 29 novembre.

Si tratta di una serie di somme necessarie per missioni istituzionali che l’assessore Mazzuto ha sempre svolto a Roma.

Così come indicato dalla determina, Toma, Cavaliere e Mazzuto hanno sempre anticipato con proprio denaro, pagando in contante. Per loro ora il rimborso complessivo dei 432 euro avverrà andando a mettere mano al capitolo di bilancio previsto proprio per questo genere di spese.

Tutto regolare, dunque, se non fosse che la notizia possa risultare paradossale a tanti disoccupati della regione così come ai protagonisti di tante vertenze irrisolte. Stessa identica cosa anche per tanti giovani laureati che, pur di guadagnare qualche spicciolo, troppo spesso in Molise devono accontentarsi di una sotto retribuzione al limite di vere e proprie forme di sfruttamento.

Con stipendi d’oro come quelli degli inquilini di Palazzo D’Aimmo chiedere il rimborso per 5, 10 o 20 euro sembra a tanti un vero e proprio paradosso.

Una stranezza ovviamente consentita dalla normativa e che, alcuni componenti dell’esecutivo, hanno deciso di accettare ed evidentemente utilizzare di buon grado.

Redazione

CBlive

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