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Testamento biologico, in Molise si apre il dibattito con la proposta di legge del consigliere Ioffredi

sel_ioffrediDibattito aperto in Molise sul testamento biologico con la proposta di legge sulla Dat, dichiarazione anticipata di trattamento, il cui testo sarà presentato il prossimo 23 aprile alle 17.30 nella sala parlamentino della Giunta regionale di via Genova a Campobasso. ‘Sia fatta la MIA volontà’, questo il titolo dell’incontro organizzato dal consigliere di Sinistra Ecologia Libertà con Vendola, Domenico Ioffredi, per il quale il Molise potrebbe essere la seconda regione d’Italia a dotarsi di tale strumento dopo il Friuli Venezia Giulia.

L’evento prenderà il via con la proiezione del docufilm ‘7 giorni’ al quale seguirà il dibattito che sarà aperto da Beppino Englaro, padre di Eluana la giovane donna che a seguito di un incidente stradale, ha vissuto in stato vegetativo per 17 anni, prima di morire per l’interruzione della nutrizione artificiale.

Il caso di Eluana, divise il Belpaese. La famiglia della ragazza, dopo un lunghissimo iter giudiziario, approdò alla Corte di Cassazione che nel marzo 2006 rinviò il caso a una diversa sezione della Corte d’Appello di Milano. La sentenza d’Appello seguì le indicazioni della medesima Cassazione che aveva stabilito come alla ragazza potessero essere staccati i macchinari che la tenevano in vita solo in presenza di due condizioni: che si accertasse l’irreversibilità dello stato vegetativo e che sulla questione si dimostrasse il convincimento della giovane, prima dell’incidente. Proprio per far ciò Beppino intentò un iter giudiziario corredato da diverse testimonianze di alcune amiche della ragazza, che con Eluana avevano affrontato il tema, sul quale la stessa si era espressa a favore.

Dopo aver appurato come, per Eluana, non vi fosse nessuna possibilità del recupero della coscienza, il 9 luglio 2008, la Corte d’Appello Civile di Milano autorizzò Beppino Englaro, in qualità di tutore, a interrompere il trattamento di idratazione ed alimentazione che manteneva in vita la figlia. Una sentenza, contro la quale, in Italia furono in molti a prendere posizioni, la stessa Procura della Repubblica di Milano si appellò alla sentenza, ma il ricorso fu dichiarato poi inammissibile dalla Cassazione.

Successivamente a un’ulteriore battaglia legale per individuare una struttura che potesse praticare il trattamento di interruzione di idratazione e alimentazione sul corpo di Eluana e dopo l’archiviazione dell’inchiesta per omicidio nei confronti del padre della giovane, la donna venne ospitata in una residenza assistenziale sanitaria di Udine disponibile per attuare la sentenza. Qui Eluana si spense il 9 febbraio 2009.

Sei anni dopo, il Friuli Venezia Giulia, prima regione in Italia ha approvato la legge regionale sul Testamento biologico, ovvero la normativa che consente di esprimere la propria volontà sul fine vita nella tessera sanitaria.

“Pur non essendoci in Italia una norma giuridica che disciplini il Testamento biologico, gli articoli 2, 3, 13 e 32 della Carta costituzionale conferiscono a ogni individuo piena e libera facoltà di decidere a quali trattamenti sanitari sottoporsi, dimostrando un diritto all’autodeterminazione quale specificazione del più ampio diritto alla dignità umana”. Il commento che dopo l’approvazione della Legge il consigliere regionale di Sel Stefano Pustetto, primo firmatario del provvedimento, ha affidato a Trieste all news. Proprio sarà presente all’incontro del 23 aprile a Campobasso.

Alla vigilia di quanto stabilito dal Friuli Venezia Giulia, come accadde nel 2009, anche oggi il Belpaese continua a dividersi e a breve anche in Molise il dibattito si infiammerà, e certamente non mancheranno favorevoli e contrari su una tematica quanto mai attuale e legata ai principi etici di ognuno.

fab.abb

 

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