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Zuccherificio del Molise, in Appello condanne per Iorio e Vitagliano. Cambiano gli scenari per le candidature nel centrodestra

Sei mesi per abuso d’ufficio con pena sospesa e interdizione dai pubblici uffici: questo il verdetto, emesso oggi pomeriggio giovedì 25 novembre, dai giudici della Corte d’Appello di Campobasso che hanno condannato l’ex governatore Michele Iorio e l’ex assessore alla Programmazione regionale Gianfranco Vitagliano, ribaltando la sentenza di primo grado di oltre un anno fa. La vicenda giudiziaria è relativa alle quote societarie dell’ex Zuccherificio del Molise. Secondo i giudici i due esponenti di via IV Novembre non avrebbero, infatti, esercitato il diritto di prelazione della Regione quando furono cedute le quote dallo storico proprietario Luigi Tesi all’imprenditore isernino Remo Perna.

La sentenza ribalta di fatto l’assoluzione del mese di ottobre 2016, quando il Tribunale di Campobasso non contestò nessuna irregolarità nel passaggio delle quote societarie, assolvendo i due imputati “perché il fatto non sussiste”.

Intanto, l’esito della vicenda giudiziaria avrà risvolti importanti per la prossima campagna elettorale. La sentenza non preclude, infatti, la candidatura di Iorio per le Politiche, dato che la Legge Severino prevede l’incandidabilità solo ai “condannati a più di due anni di reclusione per delitti non colposi, quindi compiuti intenzionalmente, per reati punibili con almeno quattro anni”. Più a rischio la possibile corsa per le Regionali che, in base alla normativa, dopo l’eventuale elezione lo vedrebbe comunque sospeso dalla carica ricoperta.

Sulla sentenza di secondo grado non si è fatto attendere il commento dell’ex presidente Iorio. “Ho sempre operato nel pieno rispetto delle leggi e nell’interesse del Molise. E’ questo il motivo  – ha detto – per cui trovo incomprensibile la sentenza emessa questo pomeriggio soprattutto dopo l’assoluzione con formula piena in primo grado. Sono convinto della mia piena innocenza e, avendo la coscienza pulita, continuerò con il mio impegno politico che non mi è assolutamente impedito da questa sentenza che arriva, con una puntualità svizzera, a due giorni dall’ufficializzazione delle candidature per le elezioni politiche”. 

Redazione

CBlive

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