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Lupi, è qui la festa: caroselli d’auto, fuochi d’artificio e gioia per una città tornata a vivere. Il Campobasso è in serie C

La festa può avere inizio. Una settimana dopo l’atteso ritorno in serie C, il Campobasso non fallisce il secondo match point e ritorna in serie C a distanza di otto anni dall’ultima apparizione in Lega Pro. Era il 2013 e il Campobasso al termine del campionato di Seconda divisione fallì, ripartendo dai campionati regionali. In questi otto anni, dopo un anno di Eccellenza, durante il quale i lupi vinsero tutto quanto c’era da vincere, sette tornei di serie D, che con molta probabilità il club rossoblù avrebbe vinto anche l’anno scorso se non ci fosse stata la sospensione della stagione per l’emergenza sanitaria.

Da una settimana la città, su balconi e davanti alle vetrine dei negozi, si era colorata di rossoblù.

A Rieti l’iniziale vantaggio dei laziali ha spaventato i tifosi allo stadio e quelli rimasti in città, ma da Recanati arrivavano buone notizie. Al contempo, i rossoblù, prese le misure, ha ribaltato il risultato fino all’1-2. In terra leopardiana, il Notaresco, seppur recuperando due gol, non è andato al di là del 4-4 finale.

A due giornate dalla fine del campionato, sono sette i punti di vantaggio sugli abruzzesi e la matematica certezza del primo posto. La serie C accoglierà a braccia aperte la piazza campobassana, che andrà ad arricchiere una terza serie composta da diverse nobili decadute, come Palermo, Catania, Messina, Taranto, Foggia, Avellino, Casertana, Bari. Insomma, per il Campobasso si prospetta un campionato 2021/2022 davvero interessante.

Ma, intanto, al triplice fischio finale di Rieti, la festa in città, che ha ricordato le ultime due vissute dai tifosi: quella per il primo posto in serie D nel maggio 2000 e quella per il ripescaggio dell’agosto 2010.

Giuseppe Formato

Redazione

CBlive

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