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Riccia celebra la 93ª Festa dell’Uva: tradizione, storia e sapori dal 12 al 15 settembre 2025

Domenico Rotondi
Dal 12 al 15 settembre 2025 Riccia, antico Comune del Molise adagiato sulle pendici dell’Appennino a oltre settecento metri di altitudine, ospiterà la 93ª edizione della Festa dell’Uva, una delle manifestazioni popolari più longeve e rappresentative del Meridione d’Italia. Nata nel 1933 per celebrare la vendemmia e il mondo contadino, la rassegna si è trasformata nel corso dei decenni in un evento di richiamo nazionale, capace di unire tradizione, spettacolo e promozione delle eccellenze agricole e gastronomiche del territorio. Un programma ricco tra gusto, musica e cultura.
Il cartellone dell’edizione 2025 si annuncia particolarmente variegato. Venerdì 12 settembre sono previsti laboratori creativi per bambini, presentazioni di libri e itinerari di degustazione nei luoghi storici, con il concerto serale di Erika Petti in Piazza Sedati. Sabato 13 settembre sarà dedicato al trekking tra i carri, a momenti di approfondimento sulle tradizioni popolari e alla suggestiva “Festa delle botti”, prima della serata musicale con Peppe Voltarelli e il gruppo Spartatràpp. Domenica 14 settembre, giornata clou della manifestazione, l’accesso al centro storico sarà regolato da un biglietto d’ingresso di cinque euro: in mattinata si svolgeranno la passeggiata tra i carri e gli spettacoli itineranti, nel pomeriggio la grande sfilata dei carri allegorici, autentico cuore della festa, e in serata il concerto dei No Funny Stuff – Bandita. Lunedì 15 settembre la manifestazione si chiuderà con la proiezione del video Festa dell’Uva: un patrimonio d’amore e con la premiazione dei carri vincitori. Durante tutte le giornate saranno inoltre attivi gli stand gastronomici in Piazza Sedati, con prodotti tipici e piatti della tradizione locale.
Quest’anno la festa sarà arricchita da una lotteria speciale, che mette in palio una forma intera di Parmigiano Reggiano DOP da 40 kg, un premio dal forte valore simbolico e gastronomico. Con un solo euro sarà possibile acquistare un biglietto e tentare la fortuna di portare a casa quello che è universalmente riconosciuto come “l’oro della cucina italiana”, autentico ambasciatore della tradizione agroalimentare nazionale.
Riccia non rappresenta soltanto il palcoscenico della festa, ma ne costituisce parte integrante. Il borgo, dominato dalla Torre medievale e caratterizzato da vicoli in pietra che si aprono su scorci suggestivi della valle del Fortore, custodisce una storia che affonda le radici in epoca longobarda e normanna. La vocazione agricola, basata sulla viticoltura e sull’allevamento, ha modellato nei secoli tanto il paesaggio quanto l’identità della comunità. La Festa dell’Uva diventa così un rito collettivo che rinnova annualmente il legame tra memoria e presente, rafforzando il senso di appartenenza. Come osservano letterati e studiosi, simili eventi non sono soltanto espressioni di folklore, ma costituiscono un patrimonio immateriale che unisce generazioni diverse, mentre le colline riccesi, ricoperte da vigneti e boschi, offrono uno scenario naturalistico che ricorda le descrizioni ottocentesche sul rapporto armonico tra uomo e natura nell’Italia interna.
La 93ª Festa dell’Uva di Riccia si conferma dunque un’occasione unica per scoprire un territorio autentico, vivere un’esperienza che intreccia fede, musica, gastronomia e spettacolo, e respirare l’anima di una comunità che, pur guardando al futuro, non smette di custodire con orgoglio le proprie radici.















