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Regionalismo differenziato, Scarabeo: “Penalizzerebbe il Sud e in particolare il Molise”

Il terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione, riformato nel 2001 nell’ambito della revisione del titolo V della Carta, introduce la possibilità che siano attribuite alle Regioni, su loro richiesta, “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”. Per la prima volta ci si avvicina all’attuazione di quello che viene definito “regionalismo differenziato” o “asimmetrico”.

“Il regionalismo differenziato, però, – commenta il consigliere regionale Massimiliano Scarabeonel caso in cui venisse attuato, rischia di penalizzare gravemente tutto il Sud Italia e in particolare il Molise. Non ci sarà il taglio di alcuno spreco, solo un repentino peggioramento dei servizi nelle regioni dove i redditi sono più bassi. Le regioni più povere rischiano di diventare sempre più povere a discapito delle regioni più ricche. Per il Molise, questa riforma, rappresenterebbe un pericolo, soprattutto in un contesto economico difficile come quello attuale e va altresì considerato che i redditi dei molisani sono più bassi rispetto alla media nazionale, l’ammontare delle tasse raccolte è minore di quanto viene speso per i servizi pubblici e quindi non si genera nessun residuo fiscale utile per sostenere economicamente i servizi a gestione diretta. Questi gap con le Regioni del Nord che potranno trattenere il gettito fiscale (Veneto, Lombardia, Emilia Romagna), scaricherebbero sui cittadini tutti i problemi delle minori disponibilità per la sanità, per la scuola e per le politiche sociali. Un delitto perfetto. Il tema delle autonomie posto in questi termini – conclude l’esponente di Palazzo D’Aimmo – non può che portarci verso una ‘secessione mascherata’, occorre, a mio avviso, fare fronte comune e contrastare in ogni modo, una proposta tanto scellerata che tradisce i principi di solidarietà contenuti nella nostra Costituzione”.

Redazione

CBlive

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