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La buona scuola, prosegue la mobilitazione per dire ‘no’ alla riforma. Domani assemblea pubblica dinanzi la Prefettura di Campobasso

sciopero cgilContinua la protesta dei sindacati per dire ‘no’ al ddl numero 2259, la cosiddetta riforma della ‘buona scuola’, il testo approdato alla Camera e le cui votazioni si terranno a partire da oggi, lunedì 18 maggio, fino a mercoledì 20, giorno in cui è previsto il voto finale sul provvedimento. Dopo la grande mobilitazione unitaria del 5 maggio, che ha visto anche in Molise un’alta adesione allo sciopero generale del personale scolastico, per le organizzazioni sindacali “dal Governo non sono giunte aperture alle tante criticità evidenziate nel testo”, dato che “gli emendamenti approvati in Commissione istruzione non modificano l’impianto generale, ovvero quello di una scuola disegnata secondo un modello autoritario, individualista, gerarchico e aziendalista, che discrimina e divide, ponendosi anche in contrasto con i principi costituzionali”.

Questi, dunque, i motivi per i quali non si ferma la protesta con presidi unitari, flash mob e manifestazioni  che si terranno sia a Montecitorio, sia davanti alle prefetture di tutta Italia, a partire da oggi e fino a mercoledì.

Nell’ambito del percorso unitario di iniziative concordate, le segreterie regionali della Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams, domani, martedì 19 maggio alle 17.30, hanno promosso anche a Campobasso un’assemblea pubblica con presidio, davanti al palazzo di Governo della città. Un’iniziativa per chiedere un incontro al Prefetto perché, in qualità di rappresentante del Governo, riporti le considerazioni della scuola molisana sul ddl in discussione in Parlamento.

“Un’occasione buona –  fanno sapere ancora i sindacati – per ribadire: l’urgenza di un piano di assunzioni per migliorare l’offerta formativa e per soddisfare le aspettative di migliaia di precari esclusi dai piani di stabilizzazione; il rifiuto di un modello di governo della scuola autoritario, gerarchico e aziendalista; la salvaguardia delle prerogative contrattuali su materie che investono aspetti normativi e retributivi del rapporto di lavoro, come l’assegnazione di sede, la mobilità, la retribuzione accessoria e la progressione di carriere e la necessità di un ascolto reale e non virtuale, di tutti i soggetti interessati dalla riforma, perché la scuola è un diritto costituzionale e non può essere solo prerogativa di chi sta al Governo”.

All’incontro di domani i sindacati chiamano poi a raccolta “i rappresentanti dei partiti politici e delle istituzioni affinchè si possano confrontare con lavoratori, studenti, genitori e quanti vorranno dare il loro contributo per fermare la deriva della scuola pubblica prevista nel ddl in discussione.”

fab.ab

 

 

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