Politica

La classifica dei governatori, peggio di Toma solo Fontana. Storia di un consenso che cala

Peggio di Donato Toma è riuscito a fare solo il presidente della Lombardia, Attilio Fontana.

Nel sondaggio realizzato dall’Università ‘Roma 3’ e ‘Lab 21’ in esclusiva per Affaritaliani.it il presidente del Molise si trova, infatti, al penultimo posto del secondo blocco della classifica. Solo prima del governatore della Lombardia che probabilmente più di tutti catalizza negativamente su se stesso gli effetti del Covid-19”, così come commentato dagli autori del sondaggio.

L’indagine, su un campione di popolazione rappresentativa, è stata condotta tra il 15 e il 18 maggio e la possibilità che la gestione dell’emergenza abbia influenzato il dato negativo conquistato da Toma pare concreta.

Tuttavia, per il presidente Toma il sondaggio che lo vede in picchiata per il gradimento dei suoi corregionali lo pone su un podio, attribuendogli di fatto un ulteriore primato. L’attuale governatore non solo è riuscito a fare peggio di tutti i suoi colleghi – meno uno – ma è arrivato a fare peggio di Frattura, che questi numeri però li conquistò solo a fine del suo mandato. Toma avrà studiato così bene, come lui stesso è solito dire, da bruciare tutte le tappe.

Ma quale sarà il motivo di questa fiducia che i molisani sembrano non attribuire più al presidente?

Per capire i numeri disastrosi di oggi, probabilmente, bisogna tornare indietro con la memoria, soffermandosi su quelle scelte con cui l’attuale governatore ha deciso di non rompere mai con il passato.

Era il 14 luglio 2018 e, a nemmeno due mesi dall’insediamento, Toma aveva già compiuto una scelta in perfetta continuità con chi lo aveva preceduto: la riconferma dei capi dipartimento. Tre su cinque nomi erano stati riconfermati, in alcuni casi l’area di intervento incredibilmente potenziata.

Ma in questi anni Toma sembra aver più volte ‘toppato’ anche sulla comunicazione. Proprio lui che ha scelto lo stesso super consulente, Tiberio Brunetti, il cui contratto è stato rinnovato lo scorso 8 maggio. Dalle polemiche che fecero seguito a quel cancrus pronunciato in Consiglio regionale, passando per quel lapsus che lo portò a definire giornalai alcuni giornalisti, sono solo alcuni esempi di uscite un po’ scomposte.

Ma a pesare sul malcontento c’è poi anche il voto delle comunali di Campobasso (città del presidente ndr) della scorsa primavera, dove un esercito schierato nel centrodestra del suo governatore, pur ottenendo ottimi risultati, è rimasto a casa per scelte sbagliate. Scelte avallate dal governatore che ha preferito puntare tutte le sue aspettative, e i suoi sforzi, su Termoli. Una tornata elettorale, quella del capoluogo, dalla cui dipartita a essere premiato fu solo il braccio destro di Toma, Giuseppe Santone, ora al vertice dell’Azienda Speciale Molise Acque dove si distribuiscono consulenze per incarichi doppioni.

Nemmeno il rimpasto delle deleghe sembra essere piaciuto troppo ai molisani, così come ad alcuni suoi riconfermati assessori, dopo che il presidente ha deciso di avocare a sé la maggior parte delle deleghe, soprattutto quelle più importanti.

Ma a fare infuriare i molisani che proprio durante l’emergenza Covid hanno sfogato tutta la loro rabbia sui social è stata la nomina “farsa” di Maurizio Tiberio ad assessore. Un’operazione necessaria per portare a casa il voto sul bilancio. Almeno di questo si è convinto il presidente.

Un’operazione che ai molisani è costata per la precisione 5mila600 euro. Tanto è infatti l’importo liquidato dalla Regione Molise a Maurizio Tiberio per essere stato assessore, di nome e non di fatto, per soli 15 giorni. Il tutto mentre tanti molisani erano alle prese con i ritardi e la disperata attesa della cassa integrazione.

Senza dimenticare i mal di pancia che Toma ha saputo scatenare nella sua stessa maggioranza, mandando a casa i consiglieri surrogati, sembra proprio che i due anni di mandato per il governatore siano stati decisamente in discesa. Almeno per i numeri del consenso.

Ci penserà, di qui a breve, la nomina del nuovo/a assessore in capo alla Lega a risollevare le sorti del presidente?

Redazione

CBlive

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