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Legge elettorale e primarie all’attenzione del PD: via listino e voto disgiunto, tre le circoscrizioni, sulla scelta del candidato governatore bocciata la mozione di Ruta, ma decisione rinviata

L'assemblea regionale del Partito Democratico
L’assemblea regionale del Partito Democratico

Due gli ordini del giorno votati nel corso dell’assemblea regionale del Partito Democratico, che ha caratterizzato la giornata di oggi, sabato 27 maggio 2017.

Al Museo di arte contemporanea di Termoli presenti tutti gli esponenti di spicco del PD: la segretaria regionale Micaela Fanelli, il senatore Roberto Ruta, la deputata Laura Venittelli, il governatore Paolo di Laura Frattura, gli assessori regionali Carlo Veneziale e Vittorino Facciolla, il consigliere regionale Massimiliano Scarabeo, il sindaco di Campobasso, Antonio Battista, il vice Bibiana Chierchia, gli assessori Alessandra Salvatore e Pietro Maio, i consiglieri comunali del capoluogo Giose Trivisonno, Pino Libertucci, Lello Bucci, la consigliera comunale di Campomarino, Costanza Carriero.

Trentuno voti a favori, quattordici contrari e due astenuti sulla proposta da far approdare a Palazzo D’Aimmo sulla legge elettorale regionale.

Quattro i principi su cui si fonda l’ordine del giorno approvato a maggioranza: via il listino maggioritario, no al voto disgiunto, sì alla preferenza uomo-donna e il passaggio da due a tre circoscrizioni, Campobasso, Isernia e Termoli.

La Federazione del Basso Molise aveva presentato un’altra proposta, che avrebbe conservato il voto disgiunto e l’eventuale turno di ballottaggio se nessuna coalizione raggiungesse il 40% al primo turno, ma alla fine è passata la soluzione presentata dalla segretaria Fanelli.

Ruta, contrario all’eliminazione del voto disgiunto, nella discussione, aveva spiegato che “la possibilità del voto disgiunto è da leggere come espressione della libertà dell’elettorato”; mentre, la scelta di proporre all’assemblea legislativa regionale l’eliminazione del voto disgiunto è da leggere come strumento “per la governabilità della coalizione di governo e la coerenza del voto tra il candidato presidente, candidato e lista collegati”.

Una discussione più accesa si è registrata sull’ordine del giorno per la richiesta delle primarie per la scelta del candidato governatore, da svolgersi entro il mese di novembre 2017, firmato da Roberto Ruta, Stefano Buono, Costanza Carriero, Giuseppe Chiappini, Francesca Di Cristofaro, Maria Di Lauro, Salvatore D’Amico, Leo Garofalo, Laura Greco, Giuseppe Laurelli, Giuseppe Libertucci, Agata Midea, Maurizio Moffa, Alessandra Salvatore, Alice Vitiello.

Trentaquattro i voti contrari alla mozione presentata da Ruta lo scorso 6 marzo 2017, dodici a favore.

L’assemblea ha dato mandato alla segretaria Micaela Fanelli di sentire i partiti e i movimenti della coalizione di centrosinistra, al fine di delimitarne il confine e rafforzandolo, chiedendo un’assemblea programmatica per conoscere i risultati raggiunti dal governo regionale, richiesta anche dallo stesso governatore Paolo di Laura Frattura.

La segretaria Fanelli ha sottolineato la centralità dell’articolo 18 dello Statuto del Partito Democratico, che parla dello strumento delle primarie, “che sono nel dna del PD, ma soltanto se utilizzate come trampolino e non come clava”.

 

Redazione

CBlive

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