Politica

Sanità, la rete ospedaliera universitaria per bypassare i tagli del Decreto Balduzzi. L’ultimatum dei parlamentari del Pd al Governatore Frattura

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Il senatore Ruta e i parlamentari Leva e Venittelli

ANDREA VERTOLO

La tiepida nota stampa con la quale i parlamentari del Pd, Roberto Ruta, Laura Venittelli e Danilo Leva, solo due giorni fa avevano fatto sapere di aver accolto di buon grado la legge regionale per i precari dell’Asrem approvata all’unanimità in Consiglio regionale, ha rappresentato una tregua effimera delle rotture all’interno del partito. E così oggi, venerdì 27 marzo, la delegazione parlamentare, al fianco del consigliere regionale e capogruppo Pd a palazzo Moffa, Francesco Totaro è tornata a fare la voce grossa nei confronti del Governatore Frattura.

Il tema caldo quello della sanità, dove la parola chiave continua a essere l’urgenza con la quale affrontare la questione, alla luce dell’ormai imminente entrata in vigore del decreto Balduzzi.

Una conferenza stampa che nonostante il ‘patto del marciapiede’ che qualche mese fa Ruta strinse con Frattura, ha evidenziato una spaccatura molto probabilmente destinata a non sanarsi. Sotto accusa oltre al numero uno del Molise, anche il segretario regionale, Micaela Fanelli.

Dopo l’aut aut già lanciato dal senatore campobassano al presidente arrivano ora dagli esponenti dell’area moderata del Pd, una serie di proposte sulle quali la delegazione parlamentare vuole delle risposte chiare.

Il primo monito lanciato al Governatore è la richiesta di riconvocare la conferenza Stato-Regioni per inserire appositi deroghe al decreto Balduzzi, il cui piano attuativo è stato già firmato dal ministro Lorenzin.

“Non si tratta – ha detto la Venittelli – di una battaglia politica, perché interessa l’intera comunità del nostro territorio”.

Se il decreto Balduzzi venisse pubblicato ufficialmente senza alcuna forma di intervento da parte della Regione, si andrebbe incontro a uno scenario poco roseo per l’intero sistema sanitario locale, con la chiusura di molti reparti e il ridimensionamento delle strutture. Il ‘Cardelli’ di Campobasso, ad oggi Dea di secondo livello, verrebbe declassato a Dea di primo livello. Così come gli ospedali di Isernia e Termoli, oggi di primo livello, verrebbero considerati come nosocomi di base. Si andrebbe, quindi, incontro a una vera e propria retrocessione dell’intera offerta pubblica sanitaria.

“Il decreto approvato cosi com’è – il commento del senatore Ruta – rappresenterebbe una mannaia sul sistema di rete ospedaliera molisana che farebbe aumentare drasticamente i viaggi fuori regione da parte dei cittadini. E’ vero – ha proseguito – la deroga sarà difficile da apportare, ma si tratta di un ostacolo superabile attraverso il regolamento del decreto che prevede un limite nei protocolli di intesa tra Università e Regione”. È questa, infatti, la seconda e più importante proposta avanzata dai rappresentanti del Partito democratico a Roma: l’istituzione dell’azienda ospedaliera universitaria, attraverso un protocollo d’intesa con la Facoltà di medicina dell’Unimol. Un sistema, che facendo superare il minimo di 600mila abitanti imposto dal decreto Balduzzi, consentirebbe di avere un ospedale di II livello. “In questo modo – sottolineano con decisione Ruta, Leva e Venittelli – i reparti dei nosocomi molisani costretti a scomparire sarebbero salvi, così come i nosocomi di Termoli e Isernia”.

Sulla disponibilità del Rettore dell’Unimol è lo stesso Ruta a offrire garanzie. “Palmieri – dice – ha già dato la propria disponibilità, ora tocca a Frattura avviare il confronto”.

Più diretto nei confronti della responsabilità politica di Frattura, il parlamentare isernino Danilo Leva che, in linea con quanto detto dai suoi colleghi, ha poi sottolineato la mancanza di una politica divergente da quella passata. “Il Governo regionale – ha sostenuto – adesso deve affermare da che parte sta, l’intesa con l’Università permetterebbe alla politica di non immischiarsi più con la sanità, mentre andare contro questa proposta porterebbe a delle responsabilità politiche gravi nei confronti delle esigenze primarie dei molisani, come quelle rappresentate dal diritto alla salute”.

Non è mancata poi nemmeno la stoccata al segretario regionale del Pd, Micaela Fanelli, “colpevole” di boicottare nei Consigli comunali di numerosi paesi molisani la discussione dell’ordine del giorno sul tema sanità, proposto dalla Venittelli.

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