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Storie di giovani/ “Vi racconto il Rotaract Club di Campobasso” così parla il presidente Danilo Iacobucci

Rotaract Club

MARIA CRISTINA GIOVANNITTI

Tutti giovani di età compresa tra i 18 ed i 30 anni; tutti appassionati e volenterosi; tutti propensi alla condivisione di idee e dell’amicizia: queste le caratteristiche del Rotaract Club di Campobasso.

Un’associazione molto impegnata sul sociale, con eventi di beneficenza e raccolta fondi. Non solo: ma sono tante le iniziative organizzate per promuovere eventi culturali in collaborazione con l’Università o con altre associazioni oppure in maniera indipendente, come per esempio la promozione dei romanzi di giovani scrittori molisani. Insomma l’attività promossa dal Rotaract Club è vivida e florida, specchio di giovani associati, grintosi e talentuosi.

A parlarne è il trentenne Danilo Iacobucci, presidente del Rotaract Club di Campobasso.

Quali sono le attività di cui si occupa il Rotaract Club? “Il Rotaract è un’associazione promossa dal Rotary International. Accoglie giovani dai 18 ai 30 anni e la sua azione è volta ad offrire l’opportunità di elevare le proprie conoscenze e capacità che contribuiranno al loro sviluppo personale. Accanto a questo viene richiesto ad ogni socio di affrontare le esigenze materiali e sociali delle comunità e di promuovere migliori relazioni tra i popoli del mondo attraverso l’amicizia e il servire. Il servire è uno dei tanti punti che contraddistinguono questo tipo di associazioni, il motto è Service above self  (servire al di sopra del proprio interesse personale). Nella fattispecie, durante il mio anno di presidenza, a livello locale ho concentrato l’azione del club sulla promozione di giovani scrittori -artisti locali e nell’ affrontare temi di attuale interesse tramite convegni. Per quanto riguarda i progetti a livello nazionale ed internazionale portiamo avanti il progetto End Polio Now che si prefigge lo scopo di eradicare la poliomielite dal mondo tramite la somministrazione di vaccini nei territori dove questa malattia ancora dilaga, abbiamo seguito il progetto Casa Maria, un progetto totalmente Rotariano nato in Kenya; 130 orfani sono ospitati all’interno di questa struttura e viene fornito loro un percorso di studi e di lavoro oltre che di assistenza. Accanto a questi vi sono altri progetti che potete seguire tramite i nostri mezzi di comunicazione”.

La tua esperienza con l’associazione quando e come comincia? “La mia esperienza inizia nel 2012 a seguito della mia conoscenza con Luigi Petrella già socio e tesoriere del club. Dopo questo primo contatto sono stato invitato a partecipare alle varie attività del club, seguite con grande interesse. Ho notato lo spirito di amicizia che mantiene vivo il club e le sue iniziative. Sono rimasto affascinato dalle sfide che vengono continuamente proposte ai soci e la possibilità di comunicare con associazioni ed enti e contribuendo attivamente alla crescita del club portando proposte e vederle realizzate in tempi congrui. Con Luigi e gli altri soci del club e del distretto (il Rotaract e Rotary nel mondo è diviso in distretti), si è creata un’amicizia profonda che si è solidificata nel tempo anche grazie al lavoro di gruppo che continuamente svolgiamo”.

Oggi sei il Presidente. Di cosa ti occupi? “A luglio del 2014 è iniziato il mio percorso di presidenza assieme al consiglio direttivo che mi supporta e tutta la base sociale che in maniera attiva promuove attività e attivamente le realizza sotto la supervisione mia e del distretto con il quale ci relazioniamo. Nella fattispecie il mio compito è quello di presiedere ed organizzare tutte le assemblee mensili che sono il cuore pulsante del club: durante queste vengono prese le decisioni e si fa il punto della situazione riguardo i service che seguiamo. Mi occupo di rappresentare il club e di comunicare con le istituzioni in maniera diretta o tramite la segreteria. Ho il compito di portare avanti le iniziative dei presidenti che mi hanno preceduto, attuare miei progetti e coordinarli mantenendo un dialogo di collaborazione con il nostro Rotary Padrino. Nella fattispecie miro a capire quali sono le esigenze della comunità in cui vivo e dare luogo a nuove iniziative (come il promuovere scrittori locali) o collaborare con realtà già esistenti”.

Qual è la differenza tra Rotaract e Rotary Club? “Fondamentalmente nessuna, entrambe le associazioni collaborano in sinergia perseguendo gli stessi scopi; il Rotary generalemente è club padrino del Rotaract. Ciò che contraddistingue le due associazioni sono i limiti di età: nel Rotaract si accede dai 18 anni e vi si permane fino ai 30 a quel punto è possibile accedere al Rotary. Voglio portare all’attenzione dell’esistenza dell’ Interact, realtà che ancora non esiste a Campobasso ma sarebbe bene dare luogo ad un discorso di questo tipo. L’Interact accoglie ragazzi dai 12 ai 18 anni. Come si può notare un socio ha possibilità di seguire un iter di crescita personale e di gruppo creando rapporti di amicizia che si protraranno per lunghissimo tempo all’interno di questo contesto”.

Sul territorio di Campobasso che iniziative avete organizzato e quali sono in cantiere? “Come ho detto poco fa ho voluto promuovere la cultura locale e l’impronta è stata forte. Abbiamo presentato due scrittori locali: Aaronne Colagrossi autore del libro Megalodon – il predatore perfetto e Debora Pasquale” con il libro di poesie “Nuvole e Fango”. A sfondo umanitario, assieme al Leo Club Campobasso (il corrispettivo Rotaract) abbiamo organizzato una raccolta fondi per una bambina di nome Iaia affetta da un grave male, colgo l’occasione per divulgare e portare all’attenzione la Onlus che segue questa bimba e altri bimbi bisognosi di cure, anche costose: il sogno di Iaia Onlus. Nell’imminente, assieme all’Unimol, Ce.ri.s e Crimtel Lab presenteremo un convegno di attuale interesse dal titolo “Lotta al terrorismo – Italia finestra sul Mediterraneo” frutto di una proficua collaborazione tra il Club che rappresento e gli enti e persone con cui ho avuto modo di relazionarmi. Sempre di stampo culturale, con la Confesercenti della provincia di Campobasso ed il liceo Artistico di Campobasso organizzeremo “Arte in fiera”: esposizione di opere di ragazzi del liceo artistico presso la Palladino Editore nelle giornate del 28 e 29 marzo. Come dicevo: dare luogo a proprie iniziative e supportare realtà esistenti per migliorare la società in cui viviamo”.

Per chi volesse far parte dell’associazione, qual è l’iter per entrare nel Club? “In genere non si chiede di entrare in un Club di questo tipo. Siamo noi soci che, individuate alcune caratteristiche nelle persone che frequentiamo, proponiamo di avvicinarsi al Club. Certamente se qualcuno chiede di farne parte invito l’interessato a seguire da prima le attività che svolgiamo di modo da conoscere i soci e gli scopi che noi perseguiamo. In ogni caso l’iter consta in una fase di avvicinamento e se si evidenzia una particolare propensione alla vita del club inizia un aspirantato che dura circa un anno. Durante questo periodo, l’aspirante socio viene affiancato da soci anziani e viene guidato nella vita del club. Alla fine di questo periodo il club si esprime tramite voto sull’accesso al club, una volta avuto parere positivo si accoglie il socio con la cerimonia della spillettatura: viene consegnata la spilletta con il nostro logo da indossare durante le occasioni ufficiali”.

A chi vede una vena elitaria del Club, come e cosa rispondi? “Voglio sfatare un mito, nel club che ho frequentato mi sono sentito sempre accolto. Sicuramente noi cerchiamo delle caratteristiche nei soci come lo spirito di iniziativa, di adattamento, di amicizia e di servizio. Su questo siamo decisamente selettivi. Per il resto chiunque può partecipare alle nostre attività e supportarci anche se non si è direttamente soci. Esistono varie figure che gravitano attorno a noi come i soci amici: ex soci o persone che per limiti di età non possono essere inseriti nell’annuario ma che vogliono starci vicini. Dialoghiamo molto con gli enti e le associazioni del territorio, quindi non posso dire che siamo chiusi in un recinto”.

Giovane e talentuoso, qual è la tua ambizione per il futuro? “Non le chiamerei ambizioni ma desideri: desidero portare questa mia esperienza e diventare un cittadino attivo nel tessuto sociale che mi accoglie. Voglio realizzare alcuni progetti che ho in mente e creare una rete di collaborazione mirata a migliorare la vita della nostra città. Sono fortemente determinato in questo. Per quanto riguarda il mio impegno associativo, sicuramente continuerò a stare vicino al club che mi ha ospitato e alle persone che lo compongono”.

 

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