Cultura

Covid-19, festività con le luminarie ma senza i consueti mercatini di Natale

LUCIANA IAMARTINO

Le festività natalizie 2020 saranno diverse rispetto a quanto siamo stati, da sempre, abituati a vivere.

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, da giorni, dichiara come sia “necessario un Natale senza abbassare la guardia. Gli italiani sono consapevoli che sarà un Natale diverso o ci esponiamo ad una terza ondata a gennaio, con il rischio di un alto numero di decessi che non possiamo permetterci”.

I cittadini e tutte le categorie di lavoratori hanno aspettato con ansia la data odierna, 3 dicembre, molto attesa soprattutto dai commercianti, ristoratori, albergatori che sperano in un controllato rilancio dell’economia. Il nuovo DPCM entrerà in vigore dal 4 dicembre e le restrizioni faranno stringere, ancor di più, la cinghia a diverse categorie di lavoratori.

Seppur le strede siano state addobbate con le luminarie, non ci saranno quest’anno i mercatini di Natale, tanto attesi sia dai venditori che dagli acquirenti, vietati perché considerati al pari delle fiere.

Le manifestazioni locali con prevalente carattere commerciale e anche quelle di natura fieristica, come nel caso dei mercatini di Natale, ma realizzati fuori dall’ordinaria attività commerciale in spazi dedicati ad attività stabile o periodica di mercato, sono da assimilare alle fiere e sono quindi vietate”.

“Si spera in un cambio di rotta”, dichiarano gli hobbisti e i creativi, le categorie più colpite in questo funesto periodo natalizio. Pur essendo un’attività del tutto occasionale, queste persone perderebbero una grossa opportunità di guadagno tanto attesa e tano sperata: le loro giornate estive e autunnali vengono utilizzate per creare manufatti originali, frutto del loro ingegno e della loro abilità manuale. Per molti di loro rappresenta l’unica fonte di guadagno, cercano infatti dignitosamente, di provvedere con la vendita delle loro creazioni, a dare sostegno economico alle proprie famiglie. Sappiamo oggigiorno, come sia difficile trovare un lavoro, che sia esso anche occasionale; stiamo vivendo un periodo estremamente drammatico che verrà ricordato nei libri di storia. È importante attenersi alle regole del distanziamento sociale per evitare assembramenti, ad indossare i dispositivi di protezione individuale per limitare la diffusione del virus, ma perché vietare i mercatini di Natale? Non si potrebbero mettere in atto tutte le strategie per contenere il numero dei visitatori? È pur vero che essi vengono allestiti in spazi pubblici ma con le dovute distanze, con l’igienizzante a portata di mano, il misuratore di temperatura e con i percorsi alternati di entrata ed uscita, si potrebbero realizzare. Nei centri commerciali, tutte queste misure di sicurezza per contenere il contagio sono state messe già in atto e sembra che funzionino.

In una piccola Regione come la nostra, ricca di bellezze naturali, di testimonianze storiche e archeologiche, i Mercatini di Natale sono un fiore all’occhiello per tutte le amministrazioni comunali. Creano un’atmosfera quasi fatata, i visitatori sono affascinati e incantati nell’ammirarli, si possono apprezzare i prodotti tipici, le lavorazioni artigianali, addobbi per l’Albero e il Presepe, lavorazioni in legno e in vimini, in carta pesta, gioielli e tanto altro ancora. Si insiste molto in tutte le trasmissioni televisive, sulle testate giornalistiche, sui social, di non rivolgersi per gli acquisti natalizi al mercato online, ma di agevolare i piccoli artigiani per evitare che venga meno quel minimo di sostentamento economico che fino ad ora gli aveva garantito il minimo indispensabile per la sopravvivenza. Siamo un popolo rispettoso, attento all’esigenze di tutti, sempre pronti a unirci per sconfiggere ogni difficoltà, ma non possiamo aiutarci se le porte ci vengono sbarrate. Non è un attacco ai poteri forti ma è un invito a trovare le dovute soluzioni per ridurre le perdite economiche e per dare un respiro maggiore alle piccole attività del nostro territorio.

I Mercatini di Natale creano la dovuta atmosfera comunitaria, danno quel senso di felicità e di amore fraterno: ascoltare per le strade le note delle musiche natalizie, i campanellini delle renne e degli elfi, ammirare le luminarie, assaporare i profumi dello zucchero filato, l’aroma dello zenzero, delle caldarroste e ascoltare le risate dei bambini e quella dell’indiscusso Babbo Natale, riscalda il cuore di ognuno di noi. La magia del Natale e di tutte le festività ad essa correlata, si sta affievolendo. Il Covid-19, questo piccolo e maledetto virus, è identificabile al Grinch, un personaggio burbero con un cuore “di due taglie più piccolo” che odia il Natale, non ama le sue decorazioni, la sua musica e i canti nel villaggio e desidera impedire che il Natale arrivi nel suo paese per rallegrare i cuori.

Si aspetta con ansia l’arrivo del vaccino che, con molta probabilità, sarà disponibile nel corso del 2021, con l’auspicio di riprendere la quotidianità nelle nostre vite.

Il Natale 2020 sarà all’insegna della sobrietà, della tranquillità apparente, ma nei nostri cuori e nelle nostre menti ci ricorderemo di questo periodo, si spera come un brutto scherzo del destino e che accantoneremo in un cassetto senza mai più aprirlo.

Redazione

CBlive

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