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La Consulta regionale, prezioso strumento di democrazia che in Molise ancora non c’è

La Consigliera Manzo incalnza gli amministratori regionali: “La proposta è stata presentata nel 2019, a che punto siamo?”

Riconoscere il  valore  delle formazioni sociali liberamente costituite, quale strumento di  promozione  ed attuazione dei principi di  partecipazione  democratica, solidarietà, sussidiarietà e pluralismo, ai  sensi  degli articoli 2, 3, 18 e 118 della Costituzione. Lo si legge nel decreto legislativo 117 del 2017, che regolamenta le attività del Terzo settore e prevede l’istituzione delle Consulte Regionali, un sistema integrato dei servizi sociali e sociosanitari. Le consulte coinvolgono gli amministratori locali ma anche i rappresentanti del Terzo Settore fra cui le Organizzazioni di Volontariato e le Associazioni di Promozione Sociale.

E in Molise a che punto siamo? Se lo chiede la Consigliera pentastellata Patrizia Manzo (foto), tornata sul tema pochi giorni fa. La Manzo ricorda che il 9 agosto del 2019, nella giunta regionale del Molise, l’istituzione della Consulta delle politiche sociali era nell’ordine del giorno, ma sembra che l’argomento sia stato respinto dal Presidente Toma. Oggi la consigliera propone nuovamente una legge per promuovere e sostenere gli enti del Terzo settore e le altre formazioni sociali. “Il terzo settore è una forza trainante in questa emergenza sanitaria” sottolinea la consigliera, la quale apprezza lo sforzo profuso dalle organizzazioni di volontariato del Molise, impegnate sia nelle attività sanitarie che in quelle sociali.

L’istituzione della Consulta, in attuazione dell’art. 55 del Codice del terzo settore, leggittimerebbe le amministrazioni regionali e locali ad affidarsi agli enti di terzo settore in tema di co-programmazione, co-progettazione e convenzioni, senza dover più ricorrere ad affidamenti mediante appalti pubblici, in nome del principio di sussidiarietà. Concetto recentemente deciso dalla Corte costituzionale con la sentenza n.131 del 2020, che ha affermato la piena legittimità costituzionale degli istituti della co-programmazione e della co-progettazione.

La Consulta regionale del Terzo settore, rappresenta quindi un prezioso strumento nelle mani degli amministratori regionali, con funzioni di proposta e consultazione nei confronti di Giunta e Consiglio regionale.  Uno strumento per semplificare i rapporti fra i cittadini e gli amministratori e permettere a persone volenterose e competenti di mettere le proprie risorse al servizio della comunità.

Carola Pulvirenti

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