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Otto Regioni d’Italia in meno e Molise diviso in due: Tiberio e Coralbo non ci stanno e chiedono ai parlamentari molisani di aprire il confronto

coralbo tiberio
I consiglieri Michele Coralbo e Maurizio Tiberio

ANDREA VERTOLO

Con l’approvazione da parte del Governo dell’ordine del giorno a firma di Morassut e Ranucci, si concretizza sempre di più l’idea che porterebbe, dopo 45 anni, ad mutamento dei confini delle regioni italiane, le quali si ridurrebbero da 20 a 12, in nome della riduzione dei costi della pubblica amministrazione. Nella nuova cartina geografica la Regione Adriatica potrebbe così unificare Abruzzo, Marche e parte del Molise, con la provincia d’Isernia, insieme ad una zona del Lazio. Mentre la Regione del Levante accoglierà Puglia e parte del Molise, con la provincia di Campobasso e della Basilicata con la provincia di Matera.

Uno smembramento del Molise che va scongiurato e per il quale, questa mattina lunedì 12 ottobre, gli esponenti di Italia Unica, Maurizio Tiberio e Michele Coralbo, hanno tenuto una conferenza stampa al fine di stimolare il dibattito sul Ddl Morassut.

“Noi di Italia Unica – ha esordito Tiberio – è dal 6 febbraio scorso che abbiamo tentato di organizzare una battaglia bipartisan sulla difesa dell’autonomia culturale e storica del Molise. Ma da tutti i fronti ci sono giunti solo sorrisi di scherno intenti a banalizzare la questione. Oggi invece scopriamo che il Governo è davvero intenzionato a giocare con i confini delle regioni, con lo stesso metodo che si utilizzò nel dopoguerra nel ridisegnare i confini del medio oriente, senza rispettare, quindi, la cultura e la storia di una popolazione, ma tracciando semplicemente linee con un righello”.  Questa operazione, secondo Maurizio Tiberio, avverrà nel giro di qualche anno: “Entro il 2018 – prosegue – potremmo già trovarci difronte a questa situazione. Per questo oggi c’è bisogno di un documento immediato da parte delle istituzioni molisane con il quale, innanzitutto si decreta la fine dell’autonomia regionale, ma si promuove anche l’adesione dell’intera regione nella zona adriatica, con la quale eravamo già uniti in passato.”

Sulla stessa linea d’onda anche Michele Coralbo. Dobbiamo ripartire dalla rivendicazione della nostra cultura. L’appello che oggi lanciamo – dice l’esponente di Palazzo San Giorgio – è rivolto a tutti coloro che vogliono difendere l’identità molisana, nessuno escluso. Non siamo contro all’idea di una soppressione delle regioni a vantaggio dello Stato centrale, ma pretendiamo che questo ridimensionamento venga effettuato con criterio. Non possiamo costringere popoli a legarsi senza che questi abbiano una storia in comune. La nostra proposta conclude Coralbo – è perciò quella di aprire una discussione costruttiva tra cittadini, forze politiche al governo di questa regione e rappresentanti molisani in Parlamento. Il fine è quello di creare un atto con il quale si afferma la volontà di non smembrare le due provincie molisane, ma di comprenderle in un unico contesto geografico.”

Redazione

CBlive

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