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Sanità, il centrodestra a Frattura: “Il decreto Balduzzi va impugnato. Unica soluzione per difendere il diritto alla salute dei molisani”

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I consiglieri regionali di centrodestra

L’attuazione del cosiddetto decreto Balduzzi andrà a ridisegnare l’offerta sanitaria del Molise, con tagli drastici. I nuovi standard ospedalieri, fissati in base al numero degli abitanti, stravolgeranno di fatto il concetto stesso di sanità nella piccola regione. Quella che a breve diverrà legge, prevede infatti un unico ospedale cosiddetto di I livello, ovvero il Cardarelli di Campobasso, mentre trasformerà i nosocomi di Termoli e Isernia a ospedali di base. Proprio quest’ultimi perderanno così diversi reparti. Ginecologia, Pediatria, Otorino, Urologia sarà lo scotto che dovrà pagare il San Timoteo, così come una sorte simile toccherà al Veneziale di Isernia.

Mentre da poche ore lo stesso esponente di maggioranza a Palazzo Moffa Francesco Totaro, ha invocato una battaglia comune sul tema sanità, questa mattina venerdì 20 febbraio, i rappresentanti del centrodestra Michele Iorio, Angela Fusco Perrella, Giuseppe Sabusco e Nicola Cavaliere, in una conferenza stampa, hanno spiegato i motivi per i quali hanno chiesto la convocazione di una seduta monotematica urgente del Consiglio regionale. “L’unica soluzione per difendere il diritto alla salute dei molisani – hanno detto – è quella di impugnare il decreto o convincere il presidente Frattura a non firmare”

“Credo – ha detto Iorio – che i molisani hanno il diritto di sapere cosa accadrà dopo che sarà firmato il decreto dal presidente del Consiglio dei Ministri di attuazione del decreto Balduzzi, che nel Molise vieta la realizzazione di strutture per le emergenze che possano garantire la salute dei cittadini, se non con accordi ipotetici fatti con le regioni limitrofe. Si tratta – ha chiosato l’ex governatore – di una ridefinizione della sanità di uno Stato che non riconosce i diritti costituzionali. In quanto Regione autonoma – ha proseguito – abbiamo il diritto di avere servizi minimi, che garantiscano la salute dei cittadini e non appellarci al buon cuore delle regioni vicine in caso di urgenze. Questa è una situazione molto grave per il Molise perché questo significa che dovremo lasciare un solo ospedale di primo livello a Campobasso, mentre tutto il resto sarà poca cosa”.

Fratturaha detto ancora l’ex commissario ad acta – ha sbagliato a dare l’assenso. Oggi dovrà rivedere la sua posizione in Consiglio regionale e, se ne avrà il coraggio, impugnare questo provvedimento. Se non lo farà lo faremo noi, in qualità di cittadini. Bisogna capire che questa non è una battaglia politica di Iorio contro Frattura, ma una lotta per i diritti sacrosanti dei cittadini.  La sanità molisana – ha poi concluso Iorgio – ha sì bisogno di ridurre i costi, ma deve garantire la gestione delle emergenze. Inoltre è necessario riorganizzare gli ospedali e gestire i posti letto: riconvertire i nosocomi di Larino e Venafro e considerare la peculiarità delle aree montane di Agnone”.

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