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Scasserra riscalda la campagna elettorale: “Battista presenta dodici consiglieri della maggioranza uscente e parla di rinnovamento. Questo è il nuovo?”

Massimo Romano e Michele Scasserra
Massimo Romano e Michele Scasserra

Si riscalda la campagna elettorale a Campobasso. Il candidato alla carica di sindaco per il Polo Civico, Michele Scasserra, esce allo scoperto e attacca, senza mezzi termini, la coalizione di centrosinistra, capitanata da Antonio Battista.

“Con quale coraggio Antonio Battista e la sua squadra – si chiede Scasserra – cavalcano l’onda del rinnovamento se nelle loro liste sono presenti ben dodici consiglieri della maggioranza uscente? Solo questa è la novità: l’aver schierato quasi tutta la compagine che ha governato negli ultimi cinque anni tra le fila del centrodestra e, fino a qualche settimana fa, fieri sostenitori dell’amministrazione Di Bartolomeo. Il centrosinistra ha ben provveduto a spalmare i consiglieri uscenti nelle varie liste, per garantirne la loro rielezione. Questo è il nuovo? Questo è ciò che Campobasso merita?”.

Michele Scasserra, che nella sua campagna elettorale è supportato da quattro liste (Democrazia Popolare, Città Amica, Polo Civico e Campobasso Nuova) e dall’ex consigliere regionale Massimo Romano, a venti giorni dalla tornata elettorale dà il suo primo affondo agli avversari.

“Gli elettori – prosegue l’imprenditore campobassano, ex assessore regionale alle Attività Produttive – puniranno questa coalizione geneticamente modificata. Per quel che mi concerne, sono orgoglioso di partecipare a un progetto civico con persone motivate, giovani, dinamiche e che davvero potranno rinnovare il consiglio comunale e, grazie alle esperienze di ognuno, garantire qualità all’amministrazione del capoluogo. Il giudizio sovrano resta in mano agli elettori e ne sono certo che saranno esprimere il proprio consenso a favore di chi ha davvero intenzione di fare e anche bene. Al contempo, chi andrà al voto sarà punire imbarazzanti alleanze di comodo tra persone che nulla hanno in comune, se non lo spasmodico desiderio di tornare a occupare quegli scranni, che per troppo tempo hanno inutilmente occupato”.

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