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A Campitello Matese “tra le meraviglie di un posto indimenticabile”: giornalista argentino incantato dalla bellezza del Molise

"Una passeggiata che sorprende e ipnotizza". La visione di un turista che ha conosciuto per la prima volta l’incanto della nostra regione

Riceviamo e pubblichiamo l’articolo che il giornalista argentino, Gonzalo Vecchi, ha voluto dedicare al Molise doo aver trascorso una giornata a Campitello Matese. Foto di Massimo Martusciello.

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Tra il capitale naturale della regione si trova un capolavoro: Campitello di San Massimo, sul Matese, un posto incredibile, parte delle tante meraviglie che ci offre il Molise, che ci ricorda quanto piccole siano le persone e quanto incommensurabile può essere il mondo che c’è intorno a noi.

Quando si arriva a questo posto si osserva una cosa indescrivibile e si rimane senza parole. L’immensità delle montagne coperte di neve stupisce per la sorpresa che provoca essere cosciente di stare di fronte a un dipinto semplicemente perfetto. Qualsiasi persona che vada per la prima volta sentirà quel miscuglio tra allegria e incredulità per quello che ha di fronte a sé.

Sebbene lo sci risulti per molti visitatori è l’attività più attraente, per quelle persone appassionate dell’ambiente c’è anche un percorso quasi ipnotico all’interno di un bosco che cresce sulle montagne, pieno di segreti incredibili.

Questo spazio d’aria pura appare come un riposo da tanto inquinamento con cui si vive ogni giorno, soprattutto nelle grandi città. Respirare la purezza di questo freddo colma i nostri polmoni di vita, ci riempie d’energia ed aiuta a pulire il nostro corpo di tutte quelle schifezze che senza sapere lasciamo entrare.

Attraversare questo bosco è una cosa da non perdere, indossando delle ciaspole e dei bastoncini, l’esperta guida ambientale Massimo Martusciello ci accompagna attraverso un percorso fantastico che, nonostante la difficoltà, si gode con la passione dei bambini che vanno verso l’avventura mentre si tenta di camminare bilanciandosi come fa il trapezista che avanza sul filo per riuscire ad arrivare al suo obiettivo. Ci si sente tra le nuvole, oppure come in una gigantesca ed interminabile quantità di cotone soave e pronto per accogliere i camminatori meno esperti che si incoraggiano a fare questa escursione ma finiscono nella neve frasca.

Ad ogni passo si trova la coinvolgente bellezza della natura con i suoi alberi completamente ghiacciati e i suoi rami che, al muoversi, provocano una sottile pioggia bianca come quelle delle sfere natalizie. Intanto, i cristalli dei ghiacci rimangono inamovibili come una dimostrazione di che si può vincere il passare del tempo, almeno durante questi mesi dell’anno.

Ci sono molte cose che attirano l’attenzione dei visitatori, perciò bloccare lo sguardo in una sola direzione sembra una impresa troppo difficile quando il panorama che c’è, ci offre dei gioielli a ogni passo che si compie. Ma certamente una di quelle che risultano più attraenti è vedere le tracce degli animali che vivono nelle montagne, perché non esiste età per indovinare a quale animale appartiene ed immaginarlo può risultare molto divertente.

Insomma, Campitello Matese dovrebbe essere una passeggiata obbligatoria per tutti, almeno una volta nella vita. E per quelli che ancora ripetono che “Molise non esiste”, vi dico soltanto che forse sarà così per quegli occhi che non sono disposti a vedere tutta la grandezza che offre.

Gonzalo Vecchi, giornalista argentino

Redazione

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