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L’assise comunale prende tempo per decidere se accettare i piani organizzativi del governatore o chiedere un riequilibrio sul pubblico. I ‘fratturiani’ difendono le scelte del commissario

L'intervento del consigliere comunale Maurizio D'Anchise
L’intervento del consigliere comunale Maurizio D’Anchise

ANDREA VERTOLO

Le divergenze di vedute sulla riorganizzazione della sanità molisana continuano a mietere panico tra i componenti della maggioranza al Comune di Campobasso. Non sarà semplice per il sindaco Battista trovare un punto d’incontro tra le varie anime politiche del centrosinistra di Palazzo San Giorgio, in relazione, soprattutto, alle guerre intestine in atto nel Partito Democratico.

A evidenziare la possibile spaccatura tra i banchi dell’assise, è il ritiro della mozione presentata dai consiglieri di maggioranza Maurizio D’Anchise, Gianluca Maroncelli, Elio Madonna, Pietro Montanaro e Pasquale Colarusso.

Nel consiglio comunale di oggi, mercoledì 24 febbraio 2016, infatti, l’amministrazione comunale non è riuscita a trovare un punto d’incontro tra le varie posizioni, determinando il ritiro della mozione da parte dei quattro firmatari e la presentazione di un nuovo ordine del giorno che sarà discusso e votato il 4 marzo.

Nel documento, in sostanza, si chiede che l’amministrazione guidata da Antonio Battista prenda una posizione definitiva a difesa della sanità pubblica, invitando il commissario Paolo Di Laura Frattura a una modifica sostanziale del piano operativo regionale, il quale, sostengono i firmatari, è uno strumento a totale vantaggio della struttura privata.

Per i quattro consiglieri, infatti, si sposterebbero ingenti risorse economiche dal settore pubblico a quello privato.

Il piano operativo, fanno notare, attribuisce unità operative e servizi, al momento predisposti con professionalità ed efficienza al ‘Cardarelli’ alle strutture private.

I reparti protagonisti di questo passaggio, Cardiologia, Oncologia e Geriatria, verrebbero gestiti solo dal privato, mentre altri reparti come Malattie Infettive, Diabetologia e Laboratorio Analisi, assisterebbero ad una riduzione sostanziale delle attività. Infine, nel documento, si sottolinea come nel piano operativo regionale si prevede la sottrazione di 168 posti letto alla struttura pubblica, contro la sottrazione di soli 9 posti letto per la struttura privata.

“L’Ospedale Cardarelli – ha spiegato Maurizio D’Anchise, consigliere dei Comunisti Italiani – rappresenta il punto cardine della sanità regionale. La Cattolica ha sicuramente un valore importante, ma tale struttura deve fare da sostegno al pubblico, non può essere alternativa allo stesso. Bisogna considerare – ha concluso – il disagio che già oggi si sta verificando al Cardarelli”.

Una valutazione contraria sulla questione è arrivata dal ‘fratturiano’ Francesco De Bernardo. Il capogruppo del ‘Molise di tutti’, in disaccordo alla contrapposizione tra struttura pubblica e privata evidenziata nel documento, ha sottolineato: “Leggo, in questo documento, solo uno scontro tra Cardarelli e Fondazione e ritengo sbagliato confrontare le due strutture. Non si può iniziare una lotta fratricida – ha chiosato – tra strutture che sono predisposte alla cura dei cittadini”.

Il sindaco Antonio Battista ha, poi, tenuto a precisare come “il perno della discussione resti il decreto Balduzzi, resosi necessario a causa del deficit nella sanità degli ultimi anni”.

“Sicuramente – le parole del primo cittadinodobbiamo porre l’attenzione rispetto alla sanità con uno sguardo che va oltre la città e che ricomprenda l’interesse di un’ intera regione. Passi in avanti – ha concluso Battistasono stati fatti, in considerazione del piano operativo presentato un anno fa, ma è fuori dubbio che debba essere chiarita con forza la posizione di questo Consiglio comunale”.

Alla luce dell’aggiornamento dell’assise comunale al prossimo 4 marzo, quando sarà votato l’ordine del giorno, si lavorerà alla mediazione perché, con il no all’ordine dei giorno già annunciato dai rappresentanti del ‘Molise di tutti’ e IdV, potrebbe aggiungersi anche qualche ‘fratturiano’ del Partito Democratico. A quel punto i numeri, per la maggioranza, potrebbero ridursi, rispetto all’argomento sanità, non sicuramente l’ultimo per importanza, in maniera pericolosa.

Redazione

CBlive

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