Politica

Edilizia in crisi, l’Acem chiama a raccolta istituzioni e addetti ai lavori. Di Niro: “La ricetta per salvare aziende e territorio? La Regione paghi i debiti pregressi e le PA rispettino le leggi”

Il presidente dell'Associazione Costruttori Edili del Molise denuncia le condizioni in cui versano le imprese "per colpa dei forti ritardi nei pagamenti"

GIUSEPPE FORMATO

Un decremento significativo di lavoratori occupati nell’edilizia, da 9.814 a 5.083, e di imprese, da 1.713 a 1.160. Una riduzione di oltre il 50% anche per quel che riguarda la massa salari, da quasi 71 milioni di euro a poco più di 34 milioni.

“Tra le cause della crisi del settore dell’edilizia – ha affermato il presidente dell’Acem, Corrado Di Niroil ritardo dei pagamenti della Pubblica Amministrazione”.

I tempi di pagamento in media in Italia sono di circa 7 mesi con punte di due anni, soprattutto nel Meridione.

“Il tempo è scaduto – la denuncia dell’imprenditore campobassano, numero uno dell’Associazione Costruttori Edili del Molise – Le imprese sono esauste dal punto di vista psicologico, ma soprattutto da quello finanziario. I dati non sono incoraggianti, ma nonostante tutto le imprese hanno vissuto negli ultimi anni di fiducia, quella conferita dai fornitori. Ma la fiducia è ad esaurimento, perché, ovviamente, assieme a quest’ultima servono i soldi per pagare le forniture già utilizzate e quelle nuove”.

“Parliamo di una filiera capace di restituire ricchezza al territorio – ha rimarcato Di Niro – Il settore edilizio abbraccia una vasta area di professionisti, fornitori, operai. L’indotto dell’edilizia è capace di far risollevare le sorti di un territorio, immettendo liquidità sul territorio”.

“Per rilanciare il settore – ha avvertito il presidente Di Niroè fondamentale rivedere le priorità, ascoltando le associazioni di categoria, che possono indicare le mosse da compiere senza sbagliare”.

Scopo del momento di confronto organizzato dall’Acem, dal tema ‘Edilizia time out: adesso basta’, al quale hanno preso parte il governatore Donato Toma e l’assessore ai Lavori Pubblici, Vincenzo Niro, oltre a discutere sul tema, anche il lancio delle possibili soluzioni.

“Attraverso un mutuo o l’erogazione di contributi straordinari dal Governo – il pensiero di Corrado Di Nirola Regione potrebbe liquidare i crediti maturati, che ammontano a circa 80-90 milioni di euro. Una soluzione che potrebbe servire da volano, mentre per il futuro l’Acem auspica che venga applicato il Testo Unico degli Enti Locali (D.Lgs. 267/2000) e il D.Lgs. 192/2012, che prevedono, rispettivamente, la possibilità di spendere soltanto se sussiste la copertura finanziaria e i pagamenti da effettuare entro 30 o, al massimo, 60 giorni”.

“Alla velocizzazione dei tempi di pagamento – ha proseguito Corrado Di Nirosi potrebbe arrivare anche attraverso la Centrale Unica di Pagamento, in modo che si faciliti il pagamento diretto alle imprese senza passare per gli enti appaltanti. Sarebbe un modo per evitare le spiacevoli mancanze di liquidità, che si riscontrano a lavori ultimati o agli stati di avanzamento”.

“Per il futuro del Molise – ha concluso Di Nirosono preoccupato, perché servono risposte concrete, per evitare che i numeri del settore dell’edilizia, dimezzati rispetto al passato, possano continuare a diminuire. Occorre che vengano messe in giro risorse economiche per tornare a investire. Questo è l’obiettivo a cui dobbiamo tendere, in modo che possa ritornare sul territorio il denaro”.

 

Redazione

CBlive

Articoli Correlati

Lascia un commento

Back to top button