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Ordine dei Giornalisti e sindacati ai sindaci del Molise. “Si applichi la legge per la figura dell’addetto stampa. Stop all’abuso della professione”

A ben 19 anni dall’approvazione della Legge 150 del 2000 che disciplina lattività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni il Molise resta fermo al palo. Una tragica realtà se si pensa agli strumenti legislativi a tutela dei tanti giornalisti che nei fatti, nella ventesima regione, non solo restano a spasso, ma soprattutto rimangono impossibilitati a mettere a disposizione della cosa pubblica le loro competenze.

Una reltà che diviene, alle volte, qualcosa di più del tragico se si pensa a chi di fatto, nelle pubbliche amministrazioni, ricopre ruoli simili ai giornalisti, senza essere in possesso di tali titoli. O anche se si pensa a come in Molise il ruolo dell’addetto stampa sia stato di fatto surclassato da quello fiduciario del portavoce o altre tipologie che inquadrano persone di fiducia all’interno dello staff dei sindaci.

Ecco, quindi, che l’Assostampa, unitamente all’Ordine dei Giornalisti e Gus (Giornalisti uffici stampa) torna a bacchettare gli esponenti delle istituzioni. In modo particolare l’appello, questa volta, si rivolge ai sindaci, ma può essere senz’altro esteso anche ai livelli più alti.

“E’ auspicabile – si legge nella missiva – che nel vostro assetto organizzativo, sia presente anche la figura dell’Addetto Stampa, come, peraltro, previsto nel protocollo firmato, l’anno scorso, dall’Anci con l’Ordine dei Giornalisti del Molise e l’Associazione Stampa Molise. Il ruolo dell’addetto stampa può essere ricoperto solo da un giornalista iscritto all’Ordine professionale a cui va applicato uno dei contratti della categoria. La normativa vigente offre anche la possibilità di istaurare un rapporto di lavoro di natura fiduciaria a tempo determinato, purché venga assunta una persona in possesso dei requisiti previsti dalla legge.

Questa figura va distinta dalle altre che si occupano di comunicazione o di segreteria. Qualora un soggetto non titolato dovesse svolgere un’attività propriamente giornalistica, si potrebbe configurare il reato di esercizio abusivo della professione perseguibile in sede penale, così come avviene per qualsiasi altra attività professionale. Né, tantomeno, la firma di un sindaco in calce ad un comunicato può superare la norma di legge”.

“Nelle realtà più piccole, – dicono ancora i rappresentanti della categoria – l’Ufficio Stampa potrebbe essere organizzato anche in modo consorziato e quindi essere al servizio di più comuni. Questa formula consentirebbe la condivisione della spesa e favorirebbe anche la collaborazione istituzionale.

La comunicazione è un settore strategico per un Ente pubblico, affinché sia efficace e di qualità è necessario che questo delicato settore venga affidato a professionisti esperti e in possesso dei titoli richiesti dalla legge”.

Pina Petta (presidente Odg Molise), Enzo Cimino e Cosimo Santimone (consiglieri nazionali OdG), insieme al presidente dell’Assostampamolise, Giuseppe di Pietro, e al presidente GUS Molise, Antonio Chiatto, firmatari della missiva, fanno infine sapere di restare a disposizione di tutti i sindaci, al fine di “offrire un supporto tecnico, naturalmente in modo assolutamente gratuito”.

Redazione

CBlive

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