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Adieu al Duce da Termoli: revocata la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini

Mussolini

MARIA CRISTINA GIOVANNITTI

Benito Mussolini non è più cittadino di Termoli. Ieri, 14 luglio, in consiglio comunale a Termoli si è discusso e votato sulla revoca della cittadinanza onoraria di Benito Mussolini che da ben 91 anni gode, vita natural durante, di questa onorificenza. Da oggi in poi il Duce, ovvero la memoria del leader del Fascismo italiano, non sarà più cittadino di Termoli. Una vittoria non del tutto schiacciante: 10 voti a favore della revoca, 8 contrari e ben 5 che si sono astenuti, tra cui il primo cittadino di Termoli,  Angelo Sbrocca.

All’indomani della revoca, si sono creati due filoni di pensiero tra chi pensa al gesto della maggioranza del centrosinistra al Comune di Termoli come ad un atto che cancella la storia del Molise e della città stessa e chi, invece, inneggia alla liberazione . Tante le domande a chi si chiede: “Era questa la priorità da discutere in consiglio comunale?”, o “Oggi nel 2015 si discute di fatti accaduti nel 1924?” oppure “Si decide di revocare un titolo al duce Mussolini ma poi si lascia il titolo al re Vittorio Emanuele”. Il primo firmatario della mozione, Paolo Marinucci di Libera Molise afferma che: “Questa proposta di delibera nasce dal presupposto che questo non è un tribunale ma un organo politico amministrativo e non stiamo mettendo sotto giudizio qualcuno, bensì con questa mozione non si chiede un revisionismo della storia”.

Benito Mussolini diventò cittadino onorario di Termoli per concessione dell’allora sindaco Petti con la delibera n.19 del 15 maggio 1924. Su questo atto di concessione e riconoscimento, Paolo Marinucci ha soffermato la propria attenzione attraverso una mozione che si è poi discussa in Aula.

Che Termoli fosse stata una città dal ‘debole’ per il fascismo non se ne fa segreto visto che l’attuale piazza principale Vittorio Veneto, fino al febbraio 1923 era titolata a Mussolini, oltre all’inserimento di Termoli nella Federazione provinciale dei Comuni fascisti.

Non sapremo mai se il Duce si sta rivoltando nella tomba o si senta liberato da una onorificenza durata 91 anni,  considerando che il 28 dicembre 1934 lo stesso Mussolini indirizzò un telegramma alle Prefetture, chiedendo ai Comuni di non titolare più piazze, strade e scuole a lui ma preferite l’omaggio ai caduti nella Grande Guerra.

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