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Corte d’Appello, approvato in Consiglio regionale l’ordine del giorno per dire ‘no’ alla soppressione

consiglio regionaleLevata di scudi in Consiglio regionale per difendere e tutelare l’autonomia della Regione Molise e per dire no alla soppressione della Corte d’Appello di Campobasso. Nell’aula di Palazzo Moffa è stato infatti approvato all’unanimità un ordine del giorno che impegna “il Presidente della giunta, nonché quello del Consiglio, ciascuno per quanto di propria competenza, a porre in essere, nei confronti del Governo nazionale e del Ministro della Giustizia, le iniziative necessarie per assicurare la conservazione nella sua integrità del sistema degli uffici giudiziari oggi operante nella Regione Molise”.

Nell’aula di palazzo Moffa il dibattito ha preso il via dalla mozione, che era stata presentata dai consiglieri Ciocca, Ioffredi e Monaco proprio per promuovere una deliberazione del Consiglio relativamente all’ipotesi di rideterminazione dei circondari dei Tribunali e di accorpamento delle Corte di Appello di Campobasso, derivanti dallo schema di riforma della Giustizia presentato al Consiglio dei Ministri dal Ministro Andrea Orlando. “La dignità di un popolo – ha detto il primo firmatario, Ciocca – non può essere annientata in questo modo”.

Tuttavia dall’aula di via IV Novembre alcuni esponenti hanno dissentito sull’efficacia di tale iniziativa. L’ex governatore Iorio ad esempio ha sottolineato come “il dibattito non sarebbe dovuto essere limitato solo alla Corte d’Appello”. “Condividiamo l’ordine del giorno, ma col dibattito si può migliorare”, sono state invece le parole di Antonio Federico del Movimento 5 Stelle.

A proporre di “acquisire sull’argomento un parere da parte della Magistratura e dell’Ordine degli avvocati” è stata invece il consigliere Nunzia Lattanzio. Una proposta questa respinta però sia dal consigliere di minoranza Cavaliere che, ha sottolineato come “il Consiglio abbia pieno titolo nel pronunciarsi e votare un documento politico”, sia dallo stesso Ciocca che ha messo in rilievo la mancanza di tempo sufficiente. “Il 29, ovvero dopodomani – ha detto l’esponente dei Comunisti Italiani – c’è il Consiglio dei Ministri, e dobbiamo presentarci subito al Governo con un nostro parere”. Dopo la sospensione dei lavori, il dibattito in aula è ripreso per trovare l’intesa giusta su un tema così ‘caldo’ che ha visto tutti i rappresentanti di palazzo Moffa sottolineare ancora una volta le conseguenze nefaste per i cittadini molisani con la soppressione della Corte d’Appello del capoluogo.

A intervenire anche il presidente Niro che nei giorni scorsi ha inviato una nota al Ministro Orlando per chiedere un incontro con una delegazione consiliare. “Come ho già avuto modo di ribadire, tale disegno – ha sostenuto Niro – prevede l’inizio della fine della nostra regione. Ecco perché – ha chiosato – sia insieme al presidente Frattura, sia autonomamente, metterò in campo ogni risorsa per difendere le conquiste faticosamente ottenute dai nostri predecessori”. In ultimo il commento di Frattura su “un Governo che prova a rimettere in ordine il Paese”. “Il Presidente Renzi – ha affermato il governatore del Molise – ha assunto degli impegni con le piccole Regioni, se tali impegni dovessero venire meno, anche il mio atteggiamento nei suoi confronti potrebbe cambiare, pur essendo un renziano. Per quanto ci riguarda come maggioranza noi ci siamo candidati per governare la Regione, non per liquidarla. Supereremo la soppressione della Corte d’Appello”. Poi l’ultimo richiamo del numero uno del Molise sull’unità di voto per l’ordine del giorno sul tema giustizia.

Dopo la votazione all’unanimità l’assemblea, nel pomeriggio, è stata sciolta per dar modo agli esponenti politici di poter partecipare alle esequie dell’ex consigliere e assessore regionale, Tommaso Di Domenico, morto ieri, la cui commemorazione è avvenuta questa mattina in apertura dei lavori del Consiglio.

L’assemblea di via IV Novembre tornerà a riunirsi il prossimo 2 settembre alle 11 quando approderà in aula la mozione a firma del consigliere Filippo Monaco, volta a impegnare il Presidente della Giunta ad assumere iniziative per evitare la soppressione del Corpo Forestale dello Stato e ottenere la riqualificazione delle funzioni.

 

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