Politica

Crisi di Governo, Cinque Stelle molisani in rivolta contro il loro ex alleato. “Prima il taglio dei parlamentari e poi il voto”. Ortis pronto alla ricandidatura

Sulla crisi di Governo intervengono i parlamentari molisani pentatsellati. Duro l’attacco al Leader della Lega che ha deciso di non rispettare l’accordo sotto il quale un anno fa era nata l’intesa per governare il Paese. Plauso e sostegno incondizionato, invece, al premier Giuseppe Conte e a quei provvedimenti, come reddito di cittadinanza, quota 100 o Decreto Dignità voluti dagli stessi pentastellati.

Se i portavoce del Movimento eletti nel 2018 saranno della partita nella prossima tornata elettorale? Qualcuno, come il senatore Fabrizio Ortis, lo annuncia già da ora. Più possibilista, invece, Antonio Federico.

“Come Movimento 5 Stelle – dice Ortis – abbiamo fatto tutto il possibile, anzi: anche di più, cercando sempre di rispondere a quanto ci veniva richiesto, lavorando sodo, in silenzio e senza clamori. Non temiamo, pertanto, il confronto con gli elettori, ma riteniamo che si debba ancora portare a termine un provvedimento di cruciale importanza, troppe volte annunciato dai governi precedenti ma mai voluto per davvero: il taglio dei parlamentari, calendarizzata il 9 settembre. A noi, lo ribadiamo non interessavano e non interessano certo ora le poltrone, ma la gente, il popolo, i cittadini. Personalmente, ritengo l’esperienza fatta finora in Senato estremamente positiva: se dovessimo poter andare avanti, darò come sempre il mio contributo senza tirarmi mai indietro, com’è nella mia indole”.

“Se invece dovesse concludersi qui, ma non certo per colpa nostra – conclude Ortis – mi preparerò a una nuova sfida: per il bene dei molisani, che avevano un sogno condiviso, quello di un’Italia migliore, sarò al loro fianco con spirito di servizio e determinazione. Rinnovo la mia piena fiducia, comunque, al premier Giuseppe Conte e al vicepremier Luigi Di Maio”.

“Ogni Commissione – dice, invece, Federico – era diventata una piccola trincea. Ero nella ottava ad occuparmi di ambiente, territorio e lavori pubblici. Lì abbiamo provato a resistere, per quanto possibile. Mentre noi proponevamo una legge sull’acqua pubblica loro presentavano decine di emendamenti per togliere la parola “pubblica” dalla legge stessa. Alle nostre proposte di legge sul riuso dei beni e sull’economia circolare loro ci rispondevano con nuovi inceneritori. Ci ridicolizzavano le politiche ‘plastic free’, disconoscevano i problemi legati ai cambiamenti climatici e ci hanno fatto penare già solo per incardinare la legge ‘salva mare’. Per non parlare delle grandi opere inutili e del TAV o che in Commissione Ambiente in Senato hanno tenuto ferma la legge contro il consumo del suolo per tutto questo tempo. Quindi, a conti fatti, erano loro quelli del NO alle politiche di salvaguardia dell’ambiente. In questi quattordici mesi avremmo dovuto sostenere di più la nostra Stella di riferimento, l’ambiente.  Il MoVimento 5 Stelle deve ripartire da queste cose se vogliamo tornare a farci riconoscere dai tanti cittadini che ci hanno sostenuto in massa solo lo scorso anno”.

“Non ho timore di nuove elezioni, non sento il bisogno di conservare poltrone o privilegi. Chi mi conosce lo sa. Inoltre se avessi voluto pensare al mio interesse personale nella primavera del 2018 avrei fatto altre scelte. Torniamo ad essere noi stessi e i cittadini torneranno a riconoscerci”.

“Non so dire se ci sarò,chiosa il parlamentare molisano – non mi interessa. Posso però dire che ci sono stato ed ho visto che cosa abbiamo fatto, cosa è mancato e cosa avremmo dovuto fare. Io sono pronto”.

“Salvini ha fatto cadere il Governo che stava ridando speranza agli italiani”, il commento a caldo della parlamentare molisana Rosalba Testamento.

Noi non abbiamo mai smesso di lavorare e non abbiamo paura del voto. Torniamo in Parlamento lunedì per votare il taglio dei 345 parlamentari e – conclude – si sciolgano le Camere”.

 

 

Redazione

CBlive

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