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Emergenza lavoro, il percorso per la risoluzione del problema approda in Prima e Seconda commissione. A Palazzo Moffa accordo tra maggioranza (senza Totaro) e pentastellati. Frattura: “Arriveremo a fine mandato”

consiglio regionaleGIUSEPPE FORMATO

Il percorso di merito e di metodo finalizzato alla risoluzione dell’emergenza lavoro in Molise approda in Commissione, alla Prima e alla Seconda riunite in sessione congiunta: a deciderlo è stato il Consiglio regionale al termine di una giornata di dibattito, davanti a una folta platea di ex lavoratori, che negli ultimi anni hanno pagato il costo della grave crisi economica.

Il documento di sintesi ha trovato il consenso della maggioranza di centrosinistra, dai quali si è dissociato il capogruppo del Partito Democratico, Francesco Totaro, il quale si è astenuto al momento del voto (senza dare più di tanto motivazioni), insieme con l’esponente dell’Udc, Giuseppe Sabusco, e dei due esponenti del Movimento 5 Stelle, Antonio Federico e Patrizia Manzo. Quest’ultimi hanno votato a favore del provvedimento voluto dalla maggioranza, rimandando alla Commissione in sessione congiunta le proprie proposte: l’adozione di un piano di sviluppo industriale e l’attivazione in Molise del reddito minimo di cittadinanza, individuando risorse già nel bilancio di previsione 2015.

Contraria, invece, la minoranza di centrodestra: l’ex Governatore Iorio, Fusco Perrella, Micone e Cavaliere, infatti, hanno espresso il proprio dissenso al documento.

In sostanza, la risoluzione dell’emergenza lavoro in Molise ha subito l’ennesimo rinvio: questa volta si torna in Commissione, prima di riapprodare in aula nei prossimi mesi.

La discussione a Palazzo Moffa è stata caratterizzata da toni abbastanza accesi e tante le accuse lanciate al Presidente della Giunta regionale, Paolo di Laura Frattura, e all’assessore Michele Petraroia, al quale il consigliere d’opposizione Salvatore Micone, attraverso una nota stampa inviata mentre l’assemblea era ancora in corso, ha chiesto le dimissioni, scrivendo: “in nome di tanti cittadini molisani, disoccupati, inoccupati, cassaintegrati, lavoratori in mobilità e precari chiedo le dimissioni di chi è alla guida di un assessorato che non funziona e che si limita a meri e ripetuti annunci mediatici che troppo spesso spostano l’attenzione e le responsabilità sul Governo nazionale invece di assumere un ruolo di primo piano nella gestione delle criticità legate al mondo del lavoro”.

Entrambi gli esponenti della Giunta regionale hanno risposto a tono e il Governatore, in aula, ha fatto un preciso riferimento anche a quella stampa che, quotidianamente, lo prende di mira, ribadendo la volontà dell’intero Consiglio regionale di arrivare a fine mandato.

“Nonostante ci sia chi – le dichiarazioni di Frattura – stia provando a delegittimare il consenso che la popolazione ci ha espresso due anni fa, noi non ci lasceremo condizionare e governeremo la Regione Molise fino al febbraio 2018. Il documento approvato – ha concluso il numero uno di Palazzo Vitalerappresenta il modo migliore per affrontare il tema delle varie vertenze”.

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Gli ex lavoratori delle aziende molisane che hanno chiuso i battenti davanti a Palazzo Moffa

“È una modalità che ci permette di approfondire la tematica in esame”: le affermazioni dell’assessore al Lavoro, Michele Petraroia, sul documento approvato a maggioranza, dichiarazioni rese dopo essersi difeso dalle accuse che i colleghi di opposizione gli hanno lanciato durante la seduta.

I consiglieri regionali, durante la giornata, hanno incontrato anche una delegazione degli ex lavoratori delle varie aziende molisane, che negli ultimi anni hanno chiuso i battenti, i quali dovranno attendere ancora un po’, al fine di verificare se la risoluzione delle vertenze troverà una lieta conclusione.

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