Politica

Patronati e pubblico impiego, la Triplice si mobilita e si appella ai parlamentari molisani. “Il Governo Renzi mette a rischio i servizi”

sindacati
Notaro, Guarracino, Del Fattore

ANDREA VERTOLO

Pensioni, patronati, pubblico impiego. Su queste tre questioni hanno trovato compattezza Cgil, Cisl e Uil, intente a portare avanti nei prossimi giorni iniziative di mobilitazione sia sul territorio regionale che nazionale. Una richiesta di confronto, inoltre, è stata rivolta ai quattro parlamentari molisani, chiamati a intervenire tempestivamente con proposte di modifica alla Legge di Stabilità.

Questo almeno quanto confermato durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina, venerdì 20 novembre, nella sede regionale della Uil. Ad aprirla, le parole di Pasquale Guarracino, rappresentante della Uiltucs. “Voglio innanzitutto a precisare – dice – che i servizi predisposti dai sindacati non sono pagati con i soldi dello Stato, bensì con i contributi dei lavoratori. In questo modo i sindacati possono permettersi di rivolgere gratuitamente servizi come i patronati, anche nelle periferie e nei piccoli paesi del Molise. Il Governo Renzi continua il portavoce della Uilsta tagliando risorse importanti che comprometterebbero il diffuso accesso a tali servizi. In questo modo lo Stato attacca le classi più povere e disagiate”.

Duro nei confronti del Governo anche il segretario regionale della Cgil, Sandro Del Fattore, il quale ha annunciato come “saranno due le giornate di mobilitazione unitaria. Il 25 novembre ha sottolienato Del Fattore – saremo presenti nei luoghi di lavoro in tutto il territorio molisano, per informare correttamente su ciò che sta accadendo sul pensionamento e sui patronati. Il 28 novembre, invece, saremo a Roma per la grande manifestazione che ci vedrà compatti e determinati a difesa dei diritti nel pubblico impiego”. Proprio sul tema delle pensioni, il rappresentante della Cgil, ha poi sottolineato: “riteniamo che la riforma Fornero sia insostenibile, sia per i lavoratori che per le stesse aziende. L’età del pensionamento è troppo alta, inoltre non incontra limiti di superamento, con la possibilità di andare in pensione anche oltre i 67 anni. In questo modo si determina un serio rischio per i lavoratori, non più adeguati a certe mansioni , e allo stesso tempo si afferma la seria difficoltà per i giovani di inserirsi nel mondo del lavoro”.

Sul pubblico impiego e le proposte da inserire nelle Legge di Stabilità, Del Fattore conclude annunciando come “il 26 novembre, presso la sala consiliare della Provincia di Campobasso, si terrà un’assemblea unitaria con tutti i quadri sindacali del pubblico impiego. Inviteremo – dice –tutti i parlamentari molisani proponendo misure adeguate che possano salvaguardare i lavoratori del settore pubblico. Ricordiamo che da due anni sono bloccati i contratti e il turn over. Questa situazione deve trovare un rimedio il più presto possibile”.

Sulla gravità alla quale si va in contro, tagliando fondi alle strutture sindacali, ha poi posto l’accento il rappresentante della Cisl, Giovanni Notaro. ”Il nostro obbiettivo – ha chiosato Notaro – è innanzitutto quello di far capire alla gente quali sono i rischi per chi usufruisce dei servizi messi a disposizione del sindacato. Crediamo inoltre che l’intervento di chi rappresenta il Molise in Parlamento sia necessario, anche perché sono stati eletti da questa territorio e hanno i dovere di riportare all’attenzione nazionale le esigenze dei cittadini”.

Redazione

CBlive

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