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La lettera / San Valentino, il miracolo dell’amore raccontato da una lettrice

san valentino cuoreLUDOVICA COLANGELO

Era il 14 febbraio del 1985, quando immersa nella solita routine, il mio telefono squilla. Dall’altra parte della cornetta c’era lui: l’amico di sempre, quello un po’ timido, a cui rubavo la Fiat 500.

Il  compagno di carte nei pomeriggi noiosi, colui che selezionava la mia canzone preferita al Juke Box. La chiamata si concluse con un scambio di auguri. Nessuno dei due era fidanzato ma entrambi eravamo innamorati dell’Amore.

Una telefonata in grado di generare stupore, ma anche un continuo pensiero sullo scambio di quelle poche parole: “Io e colui che sarebbe stato il mio futuro marito, per un periodo, non ci siamo visti spesso. Lui, infatti, dovette lasciare il Molise per motivi di lavoro”.

I giorni nel periodo del corteggiamento passano in fretta e, nel caso della coppia molisana, sono arricchiti da biglietti divertenti, regali inaspettati e incontri veloci, tra gli amici di sempre. Fino al 15 luglio del 1985.

Un giorno, iniziato come tanti altri, l’incontro al bar con le solite persone ed una passeggiata tra le strade del paese dei due, allora ragazzi. All’improvviso l’essere soli, il sentirsi felici, emozionati ed ecco che arriva il primo bacio. Da quel giorno, la coppia molisana, di strade  ne ha attraversate molte:

“Ci siamo presentati alle rispettive famiglie – raccontano – entrambe numerose, rumorose ed unite. Insieme abbiamo frequentato un corso, in parrocchia, per fidanzati. La fede, infatti, ci ha sempre uniti e nel dicembre del 1986 è giunto il turno di un viaggio in grado di cambiare la nostra vita”.

“Un viaggio – la loro storia – all’insegna della spiritualità, in grado di tracciare le orme che, la giovane coppia, avrebbe voluto, in futuro, calcare insieme. La meta era Medjugorie, dove i due hanno deciso che, nel corso dell’ anno successivo, si sarebbero sposati. Ed è così che la coppia, circondata dalla famiglia e amici nel 1987, ha giurato amore eterno di fronte a Dio”.

I primi anni di matrimonio trascorrono tra la felicità e la spensieratezza: “Entrambi lavoravamo – racconta la coppia – e la sera ognuno  parlava all’ altro della propria giornata, ospiti abituali, durante la cena, erano i nostri amici. La vita scorreva piacevole e passava in fretta”.

La felicità, la gioia di un amore condiviso nella quotidianità, il coltivare belle amicizie ma un cruccio attraversava i due sposi: “I figli, con nostro grande dispiacere, non arrivavano”.

Così la vita chiama i due molisani a compiere, probabilmente, il gesto d’amore più elevato e faticoso della loro storia insieme: “Da sempre ho custodito, nel mio cuore, il desiderio di adottare uno o più bambini  –racconta la donna – però, mio marito era titubante e spaventato. Gli anni passavano, sentivo che se non avessimo deciso di fare il grande passo saremmo stati troppo anziani per poter realizzare questo sogno. Io, tuttavia,  non volevo forzare le scelte del mio compagno. L’adozione non è un qualcosa da decidere a cuor leggero”.

 Il passo, però, come l’ amore tra di due molisani, lungo e difficile da decollare è stato fatto: “Dopo un estenuante iter burocratico, finalmente siamo stati ritenuti idonei all’adozione. Il 13 agosto del 2000 siamo arrivati in Italia con il nostro meraviglioso bambino di quattro anni. Eravamo al settimo cielo. Dopo due mesi bellissimi, di tentativi goffi per diventare due bravi genitori, arriva una notizia che ci lascia di stucco. Il fratellino di nostro figlio era in istituto e aspettava i genitori”.

Giunge così un momento molto difficile, le tante spese per la prima adozione. La giovane coppia, non solo, mancava di risorse materiali ma anche dell’appoggio morale, da parte dei famigliari:

“Nell’ indecisione, abbiamo sofferto tanto – raccontano i due – dopo, però, con l’aiuto del Signore abbiamo deciso che non avremmo potuto lasciare in istituto il nostro secondo figlio”.

La fede in quei giorni, per i due genitori, è stata un’àncora di salvezza:“Ho pregato tanto – racconta la donnae all’ improvviso una notizia. Dovevo riscuotere dei soldi, riguardo il lavoro, arretrati. L’anno successivo eravamo in Molise con il nostro secondo e splendido tesoro”.

 Ed è così che i due ragazzi spensierati, amanti della musica e delle serate con gli amici hanno iniziato un nuovo percorso.

“Gli anni a seguire sono stati pieni e convulsi, la nostra vita è stata completamente stravolta. Abbiamo affrontato tanti sacrifici ma anche tanta gioia e soddisfazione. Il tutto sempre accompagnato dalla fede”.

Redazione

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