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Città produttiva, Filippo Raimondo e lo Studio Abdr chiudono Re_Vive/02

re vive 02L’architetto Filippo Raimondo del gruppo romano Abdr ha chiuso gli incontri sul tema della ‘Città produttiva’, organizzati dalla Fondazione Architetti della Provincia di Campobasso nell’ambito della rassegna Re_Vive.

Docente di Composizione architettonica e urbana all’Università “D’Annunzio” di Chieti-Pescara, Raimondo ha smesso i panni accademici e parlato della sua esperienza professionale di successo  come socio di uno studio che in Italia rappresenta un riferimento costante per tanti giovani aspiranti ‘big’ dell’architettura contemporanea.

 Numerosi i progetti illustrati con il supporto di slide e, al piano superiore, sul ballatoio del mercato coperto, di tavole che raccontano in  una mostra il lavoro di Abdr nel corso degli anni, fra interventi di grande presa e altre esperienze interessanti come il progetto per il concorso sulla nuova sede regionale del Molise nell’area dell’ex Romagnoli. Tra gli interventi spiegati nel dettaglio anche quello che ha lanciato lo studio romano tra quelli più considerati a livello nazionale e non solo, una grande opera pubblica: la nuova stazione ‘Roma Tiburtina’.

 Per Raimondo è stata la seconda ‘uscita’ campobassana in pochi mesi, sempre su invito della Fondazione Architetti della Provincia di Campobasso guidata dal Presidente Giancarlo Manzo.

La mostra di dodici tavole dello studio Abdr, come ha spiegato il Segretario della Fondazione, Antonio Sollazzo, che ha introdotto il qualificato collega, resterà aperta alla curiosità di appassionati del genere e giovani architetti a caccia di spunti fino al 28 giugno.

 Re_Vive/02 si chiude quindi con una piacevole appendice. Sul piano formativo la serie di incontri è stata molto apprezzata. Il bilancio è di quattro noti professionisti in rappresentanza di Studi altrettanto quotati che hanno portato a Campobasso una quindicina di progetti di livello per una ‘Città produttiva’ che assume nella rigenerazione urbana un motivo di riscatto non solo stilistico e professionale ma anche sociale, poiché la maggior parte dei lavori illustrati e commentati riguarda strutture centrali rispetto al vissuto quotidiano di una comunità, tipico esempio i mercati coperti. Una ventata di vera architettura contemporanea per una rassegna ben contestualizzata tra gli eventi della Biennale dello Spazio Pubblico. Ma non solo.

Re_Vive/02 ha messo insieme alcuni salienti elementi di discussione sulla città di Campobasso che, ricordiamo, ha intrapreso un percorso di ‘rigenerazione urbana’ rispondendo al bando “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane, dei comuni capoluogo di provincia e della città di Aosta”. Il finanziamento ottenuto sarà investito in una serie coordinata di interventi sulla città tra i quali spicca il recupero del mercato coperto di via Monforte, che è stato per questo indicato come teatro degli approfondimenti di Re_Vive/02.

L’assessore all’Urbanistica Bibiana Chierchia ha seguito tutti gli incontri con attenzione. Il Comune di Campobasso ha puntato sull’iniziativa, patrocinandola e sostenendola. Un binomio, quello tra amministrazione e Fondazione architetti che ha già prodotto diversi effetti incoraggianti, il più importante dei quali è stato proprio quello di mettere l’uno affianco all’altro due dei tre ‘soggetti’ indispensabili per avviare un processo di ‘buona architettura’.

“Bisogna far convergere i punti di vista di amministratori, architetti e costruttori – ha detto il professor Raimondo durante il dibattito – Solo così facendo è possibile conciliare l’urgenza di eseguire opere all’altezza in una ‘città produttiva’ con la necessità di contenere i costi”.

Una buona base per gli addetti ai lavori campobassani, nella convinzione che nella rigenerazione del mercato coperto del capoluogo regionale si svilupperà il primo di una serie d’interventi di cui la città sembra avere concreto bisogno.

Redazione

CBlive

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