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La lezione della deputata Laura Coccia: “Normalità e diversità non esistono, è l’uomo ad alzare le barriere”. A Palazzo Vitale un dibattito sulle pari opportunità di donne e atleti paralimpici nello sport

La foto al termine del dibattito
La foto al termine del dibattito (il servizio fotografico è di Antonio Ruccolo)

Pari accesso delle donne al professionismo sportivo e miglioramento della situazione degli sportivi paralimpici, al fine di permettere a chi pratica un’attività sportiva di poter raggiungere i massimi livelli nazionali e mondiali.

Ospite a Palazzo Vitale la deputata Laura Coccia, responsabile per il calcio del Partito Democratico, ex nazionale azzurra paralimpica dell’atletica leggera, che si sta battendo a Montecitorio su tematiche sportive, sociali e di pari opportunità.

Giovanissima (compirà trent’anni mercoledì 6 aprile, ndr), attiva sui social per divulgare la propria attività e per avvicinare alla politica le giovani generazioni.

Le sue iniziative sono lanciate da campagne hashtag, come #cisonoancheio per l’accesso al professionismo sportivo delle donne, le cui campionesse nelle varie discipline restano inquadrate come dilettanti, e #crescoattivo finalizzata all’istituzione della figura professionale del docente di educazione fisica e sportiva nella scuola primaria.

L'onorevole Coccia durante il dibattito con gli atleti paralimpici molisani
L’onorevole Coccia durante il dibattito con gli atleti paralimpici molisani (foto Antonio Ruccolo)

Coccia, con la campagna #cisonoancheio, ha proposto di far abbinare alla proposta di legge Attaguile, di modifica alla legge 91 del 1981, che disciplina il professionismo sportivo, una norma specifica per garantire alle atlete gli stessi diritti e le stesse tutele dei colleghi uomini.

“Le donne hanno conquistato i propri diritti decenni fa – ha affermato la deputata Coccia – e non capisco il motivo per il quale nello sport non debbano essere tutelate come i colleghi uomini. Le garanzie per un’atleta possono andare dal godimento sereno della maternità, alla possibilità di fare dello sport la propria attività principale, ma anche al percepimento della pensione a fine carriera”.

Presenti all’incontro, moderato dal giornalista Giuseppe Formato, direttore responsabile di CBlive, i vertici istituzionali e sportivi locali e regionali, insieme ad alcuni atleti paralimpici molisani.

La deputata dem Laura Coccia ha raccontato la sua storia (affetta da tetraparesi spastica contratta a causa di un’infezione da neonata, ndr), che ne ha segnato la sua crescita: un’esperienza di vita importante per le sue scelte in Parlamento. Le sue delusioni e frustrazioni le ha trasformate in idee per un futuro migliore per chi non vede riconosciuti i propri diritti.

Un momento del dibattito
Un momento del dibattito (foto Antonio Ruccolo)

“Alle scuole elementari – le sue parole – sentivo il peso della diversità, alle medie invece l’incontro con lo sport, grazie a un professore di educazione fisica, che per spronarmi voleva che io facessi le stesse cose dei miei compagni di classe normodotati. Non so se sono stata io a incontrare lo sport o viceversa. La partecipazione alla finale dei Giochi Sportivi Studenteschi, insieme ai miei compagni normodotati, fu una tappa importante, per la mia vita e per la mia carriera sportiva. Immaginate la mia difficoltà. Non solo c’erano diversi secondi di differenza tra me e gli altri atleti, ma per completare i duecento metri potevo cadere anche tre o quattro volte. L’entrata nello sport paralimpico – ha proseguito Laura Coccia – è stata un’altra tappa fondamentale. Il medico del Cip, infatti, si concentra su quello che la persona che ha di fronte sa e può fare, puntando su questi aspetti. Quello che non può fare già lo sa, è scritto nella cartella clinica”.

“Entrata in Parlamento – le affermazioni della deputata demnon potevo non ripensare da dove venivo. E pensai che se quel docente di educazione fisica l’avessi incontrato cinque anni prima, alle elementari, avrei evitato un lustro di frustrazioni, ma soprattutto la mia vita sarebbe stata diversa. La campagna #crescoattivo nasce proprio dall’esigenza, fondamentale, di inserire nelle scuole primarie di laureati in scienze motorie che abbiano la stessa dignità e gli stessi diritti degli altri docenti. Sono già mille queste figure inserite nelle scuole primarie. Abbiamo fatto qualcosa di importante e continueremo a lavorare su questo fronte”.

A esprimersi sulla bontà di #crescoattivo anche il sindaco di Campobasso, Antonio Battista, che ha spiegato come nel capoluogo molisano gli indirizzi sportivi andranno, tra gli altri, “sulla ristrutturazione delle palestre, luogo di socializzazione e benessere per i cittadini”.

L’onorevole Laura Coccia si è soffermata anche sul concetto di disabilità, spiegando come occorra “lavorare sulla mentalità dei cittadini per far capire che non esiste un concetto preordinato di normalità. Anche le persone normodotate tra di loro sono diverse. Normalità e diversità non sono concetti precostituiti, ma sono ricostruzioni mentali create dall’uomo”.

“La disabilità – ha spiegatonoi lo conosciamo bene, è chi ci sta davanti che non la conosce, scambiata spesso per qualcosa di pericoloso. Si pensi alla mamma che dice al proprio figlio di stare attento di fronte a un disabile, perché non se ne conoscono le reazioni, oppure perché potrebbe cadere. È in quel momento che si crea il muro di fronte alla disabilità”.

Laura Coccia si è confrontata anche con gli atleti paralimpici molisani presenti all’incontro, accompagnati dalla presidente del Cip Molise, Donatella Perrella: Lorena Ziccardi, Pompeo Barbieri, Giuseppe Vitale, Andrea De Marco e Piero Di Santo, i quali hanno raccontato la propria esperienza umana e sportiva, interagendo successivamente con la deputata, molto disponibile al confronto.

La deputata Coccia ha lasciato il segno a Campobasso in una serata che ha arricchito i partecipanti per un dibattito di alto spessore sociale, politico, culturale e sportivo, organizzato da Francesco Ruccolo e Michele Coralbo.

Redazione

CBlive

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