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L’ex Governatore Michele Iorio attacca i documenti di bilancio e finanziario: “La Regione Molise sta per diventare una banca d’affari e il riordino degli enti nasconde il licenziamento dei precari”

La conferenza stampa dell'ex Governatore Michele Iorio
La conferenza stampa dell’ex Governatore Michele Iorio

GIUSEPPE FORMATO

Parole dure quelle utilizzate dall’ex Governatore Michele Iorio che, nel corso di una conferenza stampa, ha attaccato i documenti di bilancio e programmazione approvati a maggioranza dalla Prima commissione e all’esame dell’aula di Palazzo Moffa.

“La Regione Molise diventerà una banca d’affari – il pesante affondo del consigliere regionale – perché con i documenti che la maggioranza approverà in aula si daranno ampi poteri alla Giunta regionale. Il Presidente e gli assessori gestiranno in prima persona appalti e servizi, andandosi a sostituire di fatto ai dirigenti. L’esecutivo regionale, invece, è un organo di programmazione, indirizzo e legislazione e non anche di gestione. Il potere sarà tutto nelle mani di coloro che faranno parte dell’esecutivo”.

“Il bilancio è misero e tecnico – ha sottolineato Iorio – e la legge finanziaria non rilancerà l’economia molisana, provata da una forte crisi, ma così come è stata strutturata prevede soltanto uno pseudo riordino degli enti subregionali. La riorganizzazione nasconde il licenziamento di tutti i precari e, in alcuni casi, anche dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato. L’esempio più lampante riguarda la Protezione Civile, agenzia per la quale la nuova normativa prevede la costituzione di una nuova struttura chiamata a gestire la ricostruzione post-sisma. È semplicemente un doppione necessario all’attuale classe politica di governo di mandare a casa definitivamente i 218 precari”.

Iorio ha puntato il dito anche sulla reintroduzione dei vitalizi dei consiglieri regionali: “Non possiamo accettare in questa fase la reintroduzione del vitalizio per gli attuali inquilini di Palazzo Moffa, rispetto al quale invece è ingiusto l’accanimento contro gli stipendi degli ex amministratori regionali”.

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