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“Precedenza alle aree interne e servizi di qualità in tutto il Paese”: il ministro Boccia traccia i punti fondamentali della riforma sull’autonomia differenziata

‘Autonomia e Solidarietà Nazionale’: questo il titolo dell’incontro promosso all’Università degli Studi del Molise con il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, sul tema del regionalismo e differenziato che, nelle prossime ore vedrà il testo della legge sul tavolo del Governo centrale in una riunione di maggioranza.

Un’aula magna che ha visto la presenza di studenti, numerosissimi docenti e autorità del territorio che hanno seguito con interesse l’incontro.

Un’iniziativa in cui Boccia ha avuto modo di toccare moltissimi punti salienti legati al Disegno di Legge sull’autonomia differenziata che, come sottolineato più volte dal ministro, è nato dall’intesa di tutti i goveratori di regione. Istruzione, sanità, infrastrutture, tematiche che per Boccia devono essere di pari livello in tutte le Regioni d’Italia, con particolare attenzione alle aree Interne, troppo spesso dimenticate.

Le risorse devono andare ai Comuni e agli Enti locali, dando la precedenza alle aree interne e di montagna, in automatico – ha affermato Boccia – Questa è la battaglia, questa è la vera solidarietà nazionale basata sulla perequazione. Bisogna fare una scelta di campo, e bisogna avere il coraggio di farlo. Questo modello ha convinto tutti i governatori, ma non solo, anche i sindaci dei comuni metropolitani. Questa unità è un valore. Non faccio riforme a colpi di maggioranza. L’obiettivo è modificare i Lep (Livelli Essenziali di Prestazione) per avere sanità, assistenza, organizzazione dell’istruzione e infrastrutture di qualità in tutto il paese. Bisogna ripartire dal principio di sussidiarietà, un valore che non è di destra e nemmeno di sinistra”.

Prima del suo intervento, Boccia è stato accolto dal saluto del rettore, Luca Brunese, che, ricordando il legame che lega il ministro all’Unimol, ha posto l’accento anche su alcuni temi: “nove anni dopo l’approvazione della legge 240, stiamo scoprendo dei risvolti che forse prima non avevamo capito, il rettore è diventato un vero e proprio manager, perdendo quella spinta accademica legata alla ricerca tipica del professore universitario”.

Brunese ha poi parlato di come le Università dovrebbero essere sostenute: “Quando si parla delle necessità di migliorare le infrastrutture, di creare occupazione, si dimentica che c’è un problema a monte, legato ai ragazzi che studiano. Se noi non mettiamo in condizioni i ragazzi di studiare nei nostri territori, è normale che poi i ragazzi sceglieranno altre università. La legge 240 assegna risorse economiche agli Atenei che decidono di potenziare un solo ramo di studio. In una regione in cui è presente una sola Università, non si può fare una scelta simile, perché bisogna garantire un’ampia scelta di carriere agli studenti. Bisogna intervenire in tempi brevi.”

La parola è poi passata al sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, che ha incentrato le sue parole sull’importanza delle diversità dei territori: “Ringrazio Unimol per aver ideato questo confronto su questo tema, una solidarietà dalla quale bisogna partire per ridare sviluppo a tutti i territori del nostro Paese. Le diversità produttive ed economiche dei territori vanno studiate per individuare modelli di autonomia locali adeguati ai contesti sociali. Un’azione riformatrice consapevole deve riallineare le pretese dei territori, obiettivi di coesione imprescindibili per sviluppare in modo adeguato servizi di istruzione, salute e mobilità di qualità. Noi amministratori dobbiamo puntare all’eliminazione del divario tra Nord e Sud- ha dichiarato Gravina portando all’attenzione del Ministro il tema dei fondi di solidarietà comunale – la corretta ripartizione dei fondi che ha penalizzato i comuni del sud italia deve essere modificata.” Inoltre, ha ricordato come nel 2020 saranno stanziati 100 milioni in più per i Comuni, recuperando così una quota dei 564 milioni tagliati nel 2014. Su questo, verrà aperto un tavolo tecnico con l’obiettivo di riottenere tutte le risorse”.

Spazio poi al governatore Toma: “Il regionalismo differenziato è una proposta fondamentale, in quanto pone dei paletti, nei quali le regioni si muoveranno, una garanzia per le regioni come la nostra con l’obiettivo di raggiungere i livelli di assistenza standard. Una norma che ha messo d’accordo tutte le regioni. Ho avuto l’onore di coordinare quelle conferenze e spero che questo risultato arrivi presto dal Consiglio dei Ministri. Boccia ha aperto un dialogo continuativo importante, e per questo devo ringraziarlo.”

p.g

Redazione

CBlive

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