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Ultimatum di Ruta a Frattura: “Servono comportamenti straordinari per ripartire o non sarò più al tuo fianco”. L’architetto: “Il Governatore sono io, i protagonismi dei singoli ci rendono solo più deboli”

Ruta e Frattura durante la conferenza di questa mattina, lunedì 27 ottobre 2014
Ruta e Frattura durante la conferenza di lunedì 27 ottobre 2014

Il rischio per il Presidente Paolo Frattura è quello di rimanere orfano di uno dei suoi riferimenti politici all’interno del Partito Democratico, ovvero il senatore Roberto Ruta. Infatti è lo stesso Ruta ad aver scritto di proprio pugno una lettera aperta indirizzata al presidente Paolo Frattura dando uno scossone all’equilibrio politico di centrosinistra. Ricordiamo il Senatore Ruta lo scorso ottobre era accanto al Governatore Frattura pronti per presentare un programma in nove punti che avrebbe risollevato le sorti del Molise. Oggi, a marzo 2015, di quel programma molto già si è dimostrato fallibile e lo spiega, con ordine, lo stesso Ruta che, tirando le somme, pone un chiaro ultimatum al Presidente Frattura: “Servono comportamenti straordinari perché dobbiamo dare una svolta al futuro della nostra comunità. Servono misure straordinarie che ci diano la possibilità di ripartire. In mancanza di questa determinazione non sarò al tuo fianco e continuerò a modo mio la battaglia per la nostra comunità”.

Di seguito la lettera integrale del senatore Roberto Ruta.

Al Molise non basta l’attività di rigore necessaria per ridurre il debito lasciatoci in eredità.

Sono a chiederti di mettere in campo misure e comportamenti straordinari.

Il 12 ed il 27 ottobre scorso abbiamo sottoscritto e presentato 9 punti programmatici che sarebbero andati a verifica il successivo 27 dicembre. Abbiamo rinviato in attesa del bilancio 2015 che ad oggi, 16 marzo 2015, ancora non vede la luce. Lì, attendo di vedere confermate le volontà per perseguire e realizzare alcuni degli obiettivi strategici condivisi. Altri punti programmatici sono stati affrontati con esito positivo come la vicenda delle biomasse, mentre altri condivisi con le parti sociali, hanno conosciuto solo parte della soluzione prospettata o sono in itinere, altri sono fermi ai blocchi di partenza. Appena approvato in giunta il bilancio 2015 e comunque non oltre la fine del mese corrente, verificherò con il necessario rigore, punto dopo punto, pubblicamente, la congruità delle scelte effettuate in vista del perseguimento degli obiettivi che hai liberamente sottoscritto con me. A partire dalla vertenza sanità regionale, la nostra azienda più grande, con gli oltre tremila dipendenti diretti ed indiretti, di cui sono certo non vorrai essere il Commissario Liquidatore e Privatizzatore. In tal senso non riscontro ancora atti conseguenti a quanto sottoscritto, in particolar modo nella direzione di riequilibrare il rapporto tra sanità pubblica e privata .

Nel frattempo, mio malgrado, emergono fatti e scelte che rischiano di negare validità a quegli obiettivi. Procediamo con ordine.

L’applicazione del Decreto Balduzzi spazzerà via un pezzo consistente della sanità molisana. Senza un ospedale di secondo livello come oggi è il Cardarelli e due ospedali di primo livello come oggi sono l’ospedale di Termoli e di Isernia, in Molise potranno mancare i reparti di ematologia ed oncoematologia, radioterapia oncologica, cardiologia con emodinamica interventistica, neurochirurgia, cardiochirurgia e rianimazione cardiochirurgia, rianimazione pediatrica e neonatale, chirurgia vascolare, chirurgia toracica, maxillo facciale e plastica, endoscopia digestiva, broncoscopia e radiologia interventistica, medicina nucleare e altre discipline di alta specialità.

Il regolamento attuativo non viene ancora pubblicato ma ha avuto il via libera dalla conferenza stato regioni per aver ottenuto il consenso necessariamente unanime di tutte le regioni: sarebbe bastato il tuo formale dissenso espresso in quella sede in qualità di presidente di regione, avendo appunto ogni regione il c.d. diritto di veto, per bloccare il regolamento, negoziare la posizione per il Molise prevedendo una deroga adatta alla nostra regione e poi dare il consenso con il relativo via libera al regolamento.

In sintesi, bastava dire no, far inserire nel regolamento la deroga utile al Molise e poi dire si.

Non so con chi tu abbia condiviso questa scelta e perché tu abbia optato di dire si a quel regolamento, senza l’esplicita deroga per il Molise, pur avendo il potere di veto, uno strumento che in materia sanitaria concorrente, è attribuito alle regioni per far valere le proprie ragioni.

Il Molise però non può subire una mannaia di tali dimensioni . E’ il diritto alla salute, costituzionalmente garantito, dei cittadini molisani, che sono italiani a tutti gli effetti, che reclama di essere difeso ad ogni costo. Per una sanità pubblica di qualità integrata con quella c.d. privata di qualità già esistente.

Ad ogni costo e con azioni straordinarie .

Nel merito. Le proposte.

Sono a chiederTi senza indugi di ottenere immediato incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri per : A) individuare la deroga, anche con apposita normativa utile per il Molise, per prevedere almeno un Dea di secondo livello per ogni regione;

o alternativamente

B) l’immediata attivazione con l’affiancamento del Governo e dell’Università del Molise, della procedura di clinicizzazione del Cardarelli di Campobasso attraverso l’istituzione di una Azienda Ospedaliero-Universitaria, autonoma e indipendente dall’ASREM,con le specialità simili a un Dea di secondo livello, lasciando l’ospedale di Termoli e di Isernia come oggi sono, di primo livello senza doverli declassare a Ospedali di base: in tal caso senza chiedere alcuna deroga in quanto già prevista come ipotesi nel decreto Balduzzi.

C) in entrambi i casi (A e B) ottenendo la riduzione e rateizzazione del debito sanitario ereditato che ci impedisce di riprendere un cammino virtuoso, completando la procedura di riconoscimento di presidio di area disagiata dell’ospedale di Agnone.

D) nello stesso incontro e con la stessa determinazione chiedere la definizione della procedura per il riconoscimento dell’area di crisi per i territori già individuati o della stipula dell’accordo di programma con tempi e misure finanziarie definiti, che abbiano in considerazione anche Campobasso e la sua cintura, Termoli con l’intero basso Molise.

Nel metodo.

Immediata convocazione, per ciascun settore di competenza regionale, di assemblee tematiche aperte, per discutere e condividere con i cittadini attivi le azioni immediate da deliberare per far ripartire la nostra economia, per rendere la partecipazione e la condivisione i connotati essenziali dell’azione amministrativa e legislativa della regione, unitamente alle parti sociali, per mettere in campo azioni coraggiose che creino da subito nuova occupazione, incrementando la razionalizzazione della spesa .

In caso di non accoglimento da parte del Governo delle soluzioni prospettate o di altre che raggiungano gli stessi obiettivi, attenderò le decisioni forti e conseguenti che vorrai assumere in segno di protesta come da parte mia mi dichiaro disponibile a negare la fiducia fino ad oggi accordata al Governo .

Personalmente come sai mi sono volontariamente dimesso da capogruppo del Pd in commissione agricoltura per difendere, in dissenso dal gruppo, un emendamento per l’abolizione dell’imu agricola perché ritengo quel settore strategico per la ripresa dell’economia del nostro Paese e pertanto meritevole di incentivazione e non di tassazione.

Questo è l’ultimo momento utile per reagire per il futuro della nostra comunità, perchè il diritto alla salute, il diritto al lavoro e ad una vita dignitosa abbiano una risposta chiara dal Governo.

Servono comportamenti straordinari perché dobbiamo dare una svolta al futuro della nostra comunità. Servono misure straordinarie che ci diano la possibilità di ripartire , per conservare i posti di lavoro, per dare occasioni di lavoro a quanti lo hanno perso o lo hanno in modo precario o saltuario e ai tanti, troppi che un lavoro non sono mai riusciti ad averlo. Non fra qualche anno ma presto perché presto è già tardi.

In mancanza di questa determinazione non sarò al tuo fianco e continuerò a modo mio la battaglia per la nostra comunità.

Sono certo che avremo ascolto se saremo tanto determinati quanto uniti, perché al Governo c’è il Presidente del Consiglio al quale, con il voto in aula, ho accordato sempre la mia fiducia.

Qualora Tu decidessi di intraprendere il percorso che ti ho indicato, se le proposte nel merito e nel metodo le condividessi volendo agire da subito conseguentemente, allora mi troverai al tuo fianco, con l’ottimismo e la passione che conosci “.

A non farsi attendere la risposta del governatore Frattura che a sua volta ha annunciato di rispondere presto e punto per punto al senatore con una lettera aperta.

Intanto, sull’iniziativa di Ruta, il numero uno del Molise ha precisato: “il senatore dà una sua legittima lettura alle cose avvenute o non avvenute, come lui recrimina, negli ultimi mesi: ne rispetto il pensiero ma, nel merito, non sento di poter condividere la politica degli ultimatum che pure traspare dalla sua missiva. Alla fine il governatore eletto sono io, con tutte le responsabilità del caso che tale ruolo comporta”.

“In questo momento di difficoltà generali – prosegue Frattura – ritengo occorrano lavoro comune e unità di intenti, non solitari passi in avanti, compiuti per prendere le distanze quando evidentemente la complessità delle varie situazioni non consente le risposte immediate della bacchetta magica che nessuno di noi possiede. Insieme con una visione politica precisa, la cui serietà si commisura anche nella capacità di rivedere in virtù dei tantissimi fattori che si chiamano governo di una società posizioni precedentemente assunte, riusciremo a far sentire la nostra voce e a salvare il nostro Molise. I protagonismi dei singoli – ha poi concluso – ci rendono solo più deboli”.

 

 

 

 

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