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Tre ore di permesso perché in ufficio fa troppo freddo. L’assurda richiesta di un dipendente comunale di Santa Croce di Magliano

Un permesso di tre ore. Motivazione? In ufficio ci sono solo 12 gradi: troppo pochi per lavorare. Una scusa che sa di fantascienza quella accampata da un dipendente comunale di Santa Croce di Magliano che nella richiesta di permesso non ha esitato a celare il motivo che gli impediva di portare a termine le sue ore lavorative.

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Tre ore di permesso perché in ufficio fa troppo freddo. L’assurda richiesta di un dipendente comunale di Santa Croce di Magliano

Tre ore di permesso perché in ufficio fa troppo freddo
Il permesso richiesto dal dipendente del Comune di Santa Croce di Magliano

Un permesso di tre ore. Motivazione? In ufficio ci sono solo 12 gradi. Una temperatura insopportabile che non consente di lavorare.

Una scusa che sa di fantascienza quella accampata da un dipendente comunale di Santa Croce di Magliano che nella richiesta di permesso non ha esitato a celare il motivo che gli impediva di portare a termine le sue ore lavorative.

Nella richiesta regolarmente protocollata e accolta il dipendente chiede di abbandonare il posto di lavoro tre ore prima, ovvero di assentarsi dalle 15 alle 18 perché alle 14 (orario in cui la domanda viene messa nero su bianco) in ufficio si registrano solo 12 gradi.

A rendere nota la paradossale richiesta avanzata è il primo cittadino del paese dell’entroterra basso molisano, Donato D’Ambrosio, che incredulo ha trovato il foglio sulla scrivania. Un’istanza che per il sindaco di Santa Croce di Magliano ha dell’assurdo, soprattutto in relazione all’avvicinarsi della ricorrenza del 1° maggio.

“Dinanzi a questo foglio – dice drastico D’Ambrosioil mio pensiero va ai muratori, ai braccianti, agli operai che lavorano in condizioni di disagio, ai tanti disoccupati e alle morti bianche”. Così, in un momento in cui nel Belpaese sembra dilagare sempre più l’assenteismo e la fantasia dell’iniziativa messa in pratica dal protagonista strappa un sorriso amaro, ci chiediamo se non fosse stato più corretto addurre, almeno sulla carta, un’altra motivazione o magari andare semplicemente alla ricerca di una stufetta elettrica, di cui nessun ufficio pubblico molisano sembra essere sprovvisto.

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